Policastro, «sistema Fortunato»: denuncia oppositore politico dà il via a scandalo giudiziario

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Policastro, «sistema Fortunato»: denuncia oppositore politico dà il via a scandalo giudiziario

Una segnalazione partita da un avversario politico ha innescato il terremoto giudiziario che ha investito l’amministrazione comunale di Santa Marina. Il sindaco Giovanni Fortunato, 58 anni, è finito agli arresti domiciliari giovedì scorso con l’accusa di corruzione. Con lui è stato raggiunto dalla stessa misura cautelare l’imprenditore napoletano Antonio La Montagna. A firmare il provvedimento il gip del Tribunale di Lagonegro, Guerino Francesco Gatto. Il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha disposto la sospensione immediata del primo cittadino dalla carica amministrativa.

L’indagine, condotta dalla Procura di Lagonegro, ha avuto origine nell’agosto del 2022, quando un cittadino di Santa Marina ha contattato la polizia giudiziaria chiedendo di essere ascoltato da un magistrato. Quella richiesta, inizialmente apparsa come un’ordinaria controversia locale, ha invece portato alla scoperta di una presunta rete corruttiva che ruotava attorno all’amministrazione comunale.

Il punto nevralgico dell’inchiesta riguarda la realizzazione di un complesso turistico in località Torre Oliva, sul quale, secondo l’accusa, sarebbe stato concesso il via libera alla costruzione anche in assenza di un piano di lottizzazione. In cambio, il sindaco Fortunato avrebbe ricevuto – sempre secondo quanto riferito dal denunciante – una tangente da 100mila euro. La stessa cifra sarebbe stata pattuita come compenso per il progettista Michele Galardo, ritenuto vicino al sindaco. Il contratto per la progettazione, siglato con la società Forever Dreams – riconducibile a La Montagna – è stato poi ritrovato dai finanzieri nell’abitazione dello stesso Galardo durante una perquisizione. Proprio questa scoperta ha rappresentato una delle principali conferme agli elementi forniti dalla denuncia.

Le dichiarazioni dell’uomo ascoltato nel 2022, come sottolineato nell’ordinanza del gip, hanno avuto «numerosi riscontri» non solo di natura documentale e dichiarativa, ma anche tramite l’attività tecnica di intercettazione, che ha permesso agli inquirenti di ricostruire il contesto in cui sarebbe maturata la presunta condotta corruttiva.

Il 26 luglio 2023, la svolta investigativa: la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a una serie di perquisizioni in abitazioni e uffici a Santa Marina. Nell’abitazione del sindaco Fortunato sono stati rinvenuti oltre 112mila euro in contanti. Altri 50mila sono stati trovati in una casa intestata al figlio, ma utilizzata – come emerso dalle indagini – dal primo cittadino come studio professionale. Gli investigatori hanno anche installato microspie che, nelle ore successive al blitz, hanno registrato conversazioni ritenute decisive: i protagonisti cercavano spiegazioni per giustificare la presenza di tanto denaro. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, le stesse conversazioni avrebbero escluso l’origine lecita delle somme.

Nel corso delle perquisizioni sono inoltre emersi numerosi appunti e documenti che rafforzano la ricostruzione investigativa: rapporti stretti e continuativi tra la società Forever Dreams e tecnici legati all’amministrazione Fortunato, oltre al già citato contratto da 100mila euro.

Nonostante la Procura avesse richiesto misure cautelari anche per altri due indagati – l’ingegnere Galardo e l’imprenditore Nicola Tortora – il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta, ritenendo non ancora sufficienti gli elementi a loro carico.

L’intera vicenda, che ha già prodotto un forte scossone politico e istituzionale nel Golfo di Policastro, potrebbe ora aprire nuovi scenari giudiziari. L’inchiesta, infatti, prosegue per delineare in maniera completa quello che il giudice ha definito nelle sue carte «il mondo di Giovanni», un presunto sistema di potere capace di condizionare l’attività amministrativa per interessi privati.

Foto d’archivio

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