I Comuni: il decreto va corretto. De Luca: ci si avvia verso un altro disastro

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I Comuni: il decreto va corretto. De Luca: ci si avvia verso un altro disastro

Parla senza mezzi termini di "autentico disastro" e "nuova emergenza rifiuti" il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca al termine del vertice, che si è svolto oggi a Napoli, tra l’Anci, alcuni rappresentanti degli enti locali e i vertici della struttura commissariale sul decreto che sancisce la conclusione della gestione emergenziale dei rifiuti e il passaggio alla gestione ordinaria.

Nel corso dell’incontro sono emerse le forti preoccupazioni dei Comuni e delle Province chiamate dal decreto a subentrare nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. "All’interno del decreto – ha spiegato De Luca – è stato
evidenziato, sia dai Comuni che dalle Province, come ci siano contraddizioni e incertezze. Ad esempio, non si sa chi paga i dipendenti, non si sa chi è in grado di fare un piano industriale in assenza di un piano regionale sui rifiuti".

Caos anche sul termovalorizzatore di Salerno. "L’impianto sta a zero – ha affermato De Luca – perché nessuno dà garanzie sui conferimenti e perché nessuno comprende che, a maggior ragione se non c’è più l’emergenza, il potere urbanistico è di competenza del Comune".

I Comuni chiedono che il decreto emanato il 30 dicembre venga rivisto e modificato in alcune parti. Nino Daniele, presidente regionale dell’Anci, ha detto: "Se il decreto fosse convertito in legge così com’è, si aprirebbe un contenzioso giuridico e amministrativo che credo non farebbe bene a nessuno". Secondo Daniele il decreto esprime "alcune scelte non convincenti che rischiano di non portarci fuori dall’emergenza ma con cui si potrebbero complicare le cose creando problemi sia ai Comuni che alle Province". Sul passaggio alle Province pure della competenza in materia di riscossione della Tarsu, ha detto: "Credo che un passaggio della Tarsu alle Province sia illegittimo dal pinto di vista costituzionale e sia irrealizzabile dal punto di vista procedurale, perchè le province non hanno competenze e non sono attrezzate per svolgere questa attività. Proseguire su questa strada vorrebbe dire creare disfunzioni ai bilanci dei Comuni. Daniele ha parlato anche delle modalità di gestione dellle varie fasi del cicole dei rifiuti: "E’ giusto che le province possano gestire la fase dell’impiantistica e degli smaltimenti, ma non quella della raccolta.

fonte: rassegna.it

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