Riforma della giustizia, via libera della Camera: è il terzo ok
| di Redazione
La Camera ha approvato in terza lettura la riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Il provvedimento ha ottenuto 243 voti favorevoli e 109 contrari, raggiungendo così la maggioranza assoluta necessaria per proseguire l’iter. Ora la palla passa al Senato, dove è atteso l’ultimo voto. Non è stata invece raggiunta la maggioranza dei due terzi: a Montecitorio sarebbero serviti almeno 267 sì, ma ci si è fermati a 243. Questo significa che, una volta completato il percorso parlamentare, resterà aperta la strada al referendum.
«Si scrive riforma “Nordio”, si legge “Berlusconi”» è il commento a caldo del deputato di FI e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante.
«Il nuovo via libera della Camera alla riforma della giustizia – dichiara Ferrante – rappresenta un passo decisivo nel percorso che, da sempre, vede impegnata Forza Italia per garantire l’efficienza e l’equità del sistema giudiziario. Dopo anni di derive correntizie e di uso politico della giustizia, il Paese è finalmente ad una svolta storica nel nome del Presidente Silvio Berlusconi, che prima e più di tutti si è battuto per questo traguardo epocale. La separazione delle carriere, con l’istituzione di due distinti Consigli Superiori per la magistratura giudicante e per la magistratura requirente, è fondamentale per assicurare l’imparzialità e il rispetto dei diversi ruoli costituzionali. Anche l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare e l’introduzione del sorteggio per la designazione dei membri togati del Csm, poi, garantiranno trasparenza e terzietà nell’amministrazione della giustizia. Per l’Italia questa riforma rappresenta una conquista di civiltà, che consente di porre fine agli abusi e alle storture di certe toghe politicizzate, affermando finalmente un sistema giudiziario più sano ed efficiente. Ora auspichiamo che arrivi presto il via libero definitivo del Parlamento, coronando così la lunga battaglia di Forza Italia e del Presidente Berlusconi.»
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