Sottosegretario Salute; Perché il “no” ai massaggi in spiaggia

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Sottosegretario Salute; Perché il “no” ai massaggi in spiaggia

Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha firmato un’ordinanza che vieta i massaggi in spiaggia. Che cosa dice? Il provvedimento non è nuovo: è stato emesso anche quest’estate, come da tre anni a questa parte, con l’obiettivo – si spiega – di tutelare l’incolumità pubblica da possibili rischi. Effetti pericolosi, infatti, possono nascere da massaggi praticati da non professionisti, che vantano presunte prestazioni estetiche o terapeutiche.

Il ministero della Salute, quindi, ha deciso di vietare l’attività, a qualsiasi titolo, perché, in genere, è praticata da persone che non sono in possesso di una comprovata preparazione e competenza e, inoltre, perché il luogo non è idoneo.

Chi deve fare rispettare l’ordinanza?

Sono i sindaci a doverla applicare e a farla rispettarla. I gestori pubblici o privati – vale a dire chi ha comunque l’effettiva disponibilità a qualunque titolo di tratti di litorale – sono tenuti a segnalare alle autorità ogni violazione del provvedimento, che ha efficacia dalla data di pubblicazione e fino alla chiusura della stagione balneare.

Perché possono essere pericolosi i massaggi in spiaggia praticatida ambulanti?

L’assenza di igiene delle mani può essere un veicolo di trasmissione di infezioni cutanee, mentre l’utilizzo di oli, pomate e altri prodotti di ignota provenienza potrebbe generare fenomeni di reazioni allergiche e di fotosensibilizzazione della pelle esposta ai raggi solari. Esistono inoltre patologie, in particolare dell’apparato vasculo-linfatico e osteoarticolare, che possono avere complicanze in seguito a interventi non tecnicamente adeguati.

Sono previste multe?

Sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro è stata multata una massaggiatrice cinese, che si spacciava per estetista, perché praticava massaggi ai bagnanti. Alla donna è stata applicata una sanzione di 2500 euro dalla Guardia di Finanza.

Questa non è l’unica ordinanza che displina i comportamenti sulle spiagge e coste italiane. Quali giurisdizioni gravano lungo il litorale?

La competenza sull’area che va dalla battigia verso il mare in tema di sicurezza della navigazione è del ministero dei Trasporti, che agisce attraverso le Capitanerie di porto. Sull’area demaniale, invece, che dalla battigia si spinge verso l’interno della costa, in seguito al «decentramento Bassanini», sono competenti i Comuni. Restano comunque di competenza di tutti gli organi di polizia quei comportamenti che, sulla spiaggia o in mare, violano il codice penale o quello civile.

Quali provvedimenti sono in vigore su queste aree?

Ogni anno il comando generale delle Capitanerie di porto emana la direttiva estiva: si tratta di un insieme di norme-guida che saranno poi recepite da tutti i Comandi comprensoriali. Se esiste un rapporto di collaborazione tra l’autorità marittima e quella comunale, in sede locale è emessa un’unica ordinanza. Ma ci possono essere anche due distinte ordinanze.

Nel caso di venditori ambulanti di borse, parei e merci varie rischia una multa anche l’acquirente?

Una turista austriaca sulla spiaggia di Jesolo è stata multata dai vigili urbani per aver comprato un portamonete da un ambulante: 1000 euro la sanzione. Nella cittadina vige infatti una regola, secondo la quale chiunque acquisti merce contraffatta da venditori ambulanti può essere multato.

Sono previsti altri divieti sulle spiagge?

In tutte le spiagge è vietato, tranne poche eccezioni, giocare a pallone, a racchettoni o svolgere qualsiasi attività che possa disturbare in modo evidente i bagnanti. Nella maggior parte dei casi, è anche proibito portare animali. Questi sono ammessi solitamente nelle spiagge libere, ma solo al guinzaglio: il lasciarli scorazzare liberamente è passibile di multa.

Esistono altre disposizioni particolari?

A Capri e Positano è vietato fare pic-nic vicino al mare o camminare con gli zoccoli nel centro del paese. A Viareggio, per tutelare il decoro, il sindaco ha vietato di poggiare i piedi sulle panchine del lungomare. In Liguria, poi, non è permesso passeggiare per le strade a torso nudo o in bikini. A Maiori, in provincia di Salerno, vige lo stop ai bagni notturni.

Il numero elevato di ordinanze può generare confusione?

Non è da escludere. Per questa ragione, in provincia di Savona i sindaci si sono riuniti per uniformare le ordinanze. L’obiettivo è varare una bozza unica, che possa facilitare anche il lavoro degli organi di polizia.

 

 

 

 

Fonte LA STAMPA.it

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