Santa Marina, il sacerdote: «Giovanni Fortunato è sempre dietro tutto, qui è un Dio»

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Santa Marina, il sacerdote: «Giovanni Fortunato è sempre dietro tutto, qui è un Dio»

Le testimonianze raccolte dagli inquirenti dipingono un quadro inquietante del governo cittadino sotto la guida di Giovanni Fortunato. A parlare sono cittadini, imprenditori e persino un sacerdote.

Santa Marina – Non solo un’indagine giudiziaria, ma un vero e proprio spaccato sociale quello che emerge dagli atti dell’inchiesta condotta dalla Procura di Lagonegro. Al centro, il sindaco Giovanni Fortunato, finito agli arresti domiciliari giovedì scorso e sospeso dall’incarico con provvedimento prefettizio. Un’inchiesta che, giorno dopo giorno, si arricchisce di dettagli sempre più allarmanti, delineando un presunto sistema di gestione del potere radicato nel tempo e capace di generare timori e silenzi.

Nel fascicolo d’indagine figurano numerose testimonianze di residenti, raccolte durante mesi di lavoro da parte degli investigatori. Racconti che descrivono Santa Marina come un territorio dove ogni decisione pubblica sembrava dover passare per la volontà del primo cittadino. «Un uso distorto del mandato elettivo che ha trasformato un tratto del Golfo di Policastro nel “mondo di Giovanni“», si legge testualmente nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Guerino Francesco Gatto.

A confermare questa visione è anche una fonte autorevole e insospettabile: un sacerdote del posto, ascoltato lo scorso 2 febbraio dagli inquirenti. Le sue parole sono entrate integralmente nell’ordinanza giudiziaria: «Giovanni Fortunato è sempre dietro tutto, è potente, è un Dio». Un’espressione che dà il tono a un’intera deposizione incentrata sulle dinamiche interne alla comunità, in particolare sul settore dell’edilizia. «Chi era suo amico, aveva corsie preferenziali. Chi non lo era, incontrava ostacoli. Non si muove foglia che Giovanni non voglia. È il deus ex machina», ha affermato il sacerdote, aggiungendo di aver visto «persone perdere la pace e la serenità per colpa di alcune situazioni legate all’amministrazione».

Il magistrato ha richiamato più volte i passaggi più significativi di questa testimonianza per evidenziare come, secondo l’accusa, il sistema di potere alimentasse un clima di omertà e sottomissione: «La popolazione ha paura – ha detto il prete – e per questo preferisce tacere».

Una paura che non riguarda solo l’ambito ecclesiastico. Anche alcuni imprenditori locali, chiamati a raccontare episodi legati a presunte irregolarità urbanistiche, hanno dichiarato di temere ritorsioni. Uno di loro ha riferito: «Mio padre ha il timore che, se parliamo, ci possano essere controlli a scopo punitivo». Un altro cittadino, con voce rotta dal timore, ha confidato agli inquirenti: «Spero che quanto detto resti riservato. Il sindaco è una persona vendicativa. Ho un problema con un davanzale che rischia di cadere e temo che possa ostacolarmi nel rilascio dei permessi, solo per vendetta».

Il provvedimento cautelare eseguito giovedì scorso ha scosso profondamente la comunità. E ora anche il gruppo consiliare di opposizione, “Insieme per tutti”, rompe il silenzio con una nota pubblica: «Ci auguriamo che l’ex sindaco possa chiarire la sua posizione. Nel frattempo, ci appelliamo al suo senso di responsabilità affinché valuti le dimissioni. Santa Marina merita di voltare pagina, di riscoprire la serenità e di avviare una nuova fase politica all’insegna della trasparenza e del rispetto delle regole».

La vicenda, destinata a fare ancora molto rumore, prosegue il suo percorso in sede giudiziaria. Ma intanto, nel piccolo comune del Golfo di Policastro, l’eco delle testimonianze e delle paure raccolte dagli inquirenti continua a risuonare forte.

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