Sant’Antonio del Porto, il mare agitato non ferma la devozione: folla in festa a Palinuro
| di Dario Marrazzo
Ieri pomeriggio, in un tripudio di colori e di musica tale da scuotere anche le menti più scettiche, Palinuro ha celebrato il suo amato protettore: Sant’Antonio di Padova.
Era infatti l’anniversario del 25 settembre 1949, data in cui alcuni pescatori, sorpresi da una tempesta lungo la costa, si salvarono grazie a un intervento prodigioso attribuito al Santo. Secondo la narrazione locale, in seguito alle preghiere della gente del posto una luce squarciò il buio delle nuvole, illuminando la barca dei naufraghi e permettendole di raggiungere il porto.
A causa delle avverse condizioni metereologiche, la tradizionale e suggestiva processione in mare con la quale ogni anno la comunità commemora l’evento non si è svolta. Questo contrattempo non ha però scoraggiato la devozione ardente dei cittadini. Una folla numerosa è affluita al porto per omaggiare il Santo con preghiere, ringraziamenti e invocazioni, per affidargli speranze, sogni, paure, incertezze.
La statua, adorna di fiori, è stata dapprima trasportata lungo il molo in segno di benedizione nei confronti del mare, affinché sia benevolo con i pescatori. Successivamente il corteo si è mosso verso il centro. Raggiunta Piazza Virgilio, c’è stato un momento emozionante in cui la banda di Gioia del Colle ha eseguito alcuni brani. Poi la processione è proseguita per le vie del paese, in un’atmosfera che sapeva d’incanto, di favola.
Perchè, stando alle parole di Albert Einstein, “ci sono due modi di vivere la vita: uno è pensare che niente sia un miracolo, l’altro è pensare che ogni cosa sia un miracolo.”
E dopo aver visto la gratitudine sconfinata e l’amore con cui Palinuro venera il suo Santo, non restano dubbi su quale delle due filosofie sia la prediletta da queste parti.

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