Versioni diverse su orari e informazioni date ai genitori. Numerosi i nodi da sciogliere

| di
Versioni diverse su orari e informazioni date ai genitori. Numerosi i nodi da sciogliere

La vicenda della morte improvvisa di Jacopo De Martino, il 14enne di Marina di Camerota deceduto in seguito ad una operazione al ginocchio, effettuata nell’ospedale di Vallo della Lucania, è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, che dovranno far luce su ciò che è realmente accaduto nelle drammatiche ore di martedì pomeriggio.

Nelle scorse ore il legale di Nicola Capuano, primario del reparto di Ortopedia del "San Luca" di Vallo della Lucania, l’avvocato Franco Maldonato, ha rilasciato alcune dichiarazioni, sottolineando la professionalità del suo assistito: "L’operazione al ginocchio di Jacopo è durata appena 35 minuti ed è perfettamente riuscita. La complicazione è avvenuta dopo l’intervento, quando l’operazione era già finita."

Inoltre, nella giornata di ieri i sanitari della sala di rianimazione hanno precisato: "Il paziente è arrivato in rianimazione trasferito dalla sala operatoria alle 19 e 40 di martedì. Il ragazzo era intubato e con attività cardiaca valida così come è documentato da ecg ed ecocuore. Solo dopo rianimazione cardiorespiratoria e metabolica il 14enne è deceduto alle 22e20 per arresto cardiaco".

Tali esternazioni, riportate oggi da un quotidiano locale, sono state accompagnate da altre relative al modo in cui i genitori di Jacopo sarebbero stati tenuti al corrente di ciò che stava accadendo nel susseguirsi degli eventi di martedì pomeriggio: "Abbiamo continuamente informato la famiglia De Martino sulle reali condizioni di salute del ragazzo giunto in rianimazione. Il medico di guardia ha subito esposto ai parenti dettagliatamente le condizioni di Jacopo e successivamente, a decesso avvenuto, ha comunicato tale evento ai genitori".

Questa versione della dinamica degli eventi non risulta in preciso accordo – per quanto concerne gli orari- con quanto riferito dai genitori. Inoltre, nel racconto fatto dai genitori all’avvocato Marco Colucci e riportato dal giornaledelcilento.it, di certo non si faceva riferimento ad "una esposizione dettagliata delle condizioni di Jacopo"- come esplicitato dai sanitari di rianimazione – ma, di contro, ad una mancanza di spiegazioni esaurienti. In serata, il legale della famiglia ha ribadito al giornaledelcilento.it che gli orari a cui fa riferimento la madre di Jacopo non sarebbero gli stessi diffusi dai sanitari di rianimazione; ha inoltre rimarcato che i genitori non avrebbero ricevuto informazioni precise dai sanitari e che, comunque, "non erano stati messi al corrente del pericolo di vita che stava correndo il figlio". Colucci ha precisato che "la madre di Jacopo, sugli orari e sulle comunicazioni ricevute dai sanitari, ha riferito ampiamente agli inquirenti".

E dunque: tenendo presente entrambe le versioni cronologiche – quella della famiglia e quella dei sanitari di rianimazione, che si riferiscono entrambe ad un trasporto in rianimazione avvenuto intorno alle 19 – considerando altresì che, secondo quanto ha dichiarato il legale del primario, l’operazione sarebbe durata "appena 35 minuti" e iniziata intorno alle 15 (da ciò che riferiscono i genitori di Jacopo), un interrogativo appare logico: cosa è successo dalla fine dell’operazione "riuscita perfettamente" fino al trasferimento in sala rianimazione, in quello che appare un esteso punto interrogativo, un "buco nero" lungo diverse ore?

Colucci ha sollevato pure un’altra questione: "Quando è stato fatto firmare ai genitori il modulo per il consenso informato, relativo all’intervento chirurgico, di fatto non è stato spiegato verbalmente che esistevano per quella operazione dei margini di rischio. Questa spiegazione andava fornita, con chiarezza, anche a voce. Si è parlato di un intervento di routine, ma non è stato detto chiaramente ai genitori del tipo di rischio, che comunque sussisteva".

Stamattina è stato eseguito l’esame autoptico. Entro 60 giorni sarà disponibile il dispositivo con il quale saranno chiarite le cause del decesso del quattordicenne di Marina di Camerota. Si attendono evoluzioni significative anche dagli interrogatori, che saranno effettuati nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Francesco Rotondo, dei sette sanitari indagati per omicidio colposo.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata