Protesta cittadina: “Via le pensioni dalle poste”

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Protesta cittadina: “Via le pensioni dalle poste”

È il via di una protesta civica dei cittadini-utenti del servizio postale di tanti piccoli uffici sparsi nel Cilento. Paesi in via di spopolamento, con una popolazione sempre più anziana, che rischiano di diventare borghi-fantasma. E ora anche le Poste tagliano i servizi.
Da lunedì prossimo partirà, infatti, il “riassetto” deciso da Poste italiane con la chiusura parziale di 12 uffici postali nel territorio del Cilento e Vallo di Diano. Il provvedimento era stato emanato già nei giorni scorsi e poi sospeso, ma nei prossimi giorni entrerà in vigore.
A dover chiudere i battenti parzialmente, nella terza e quarta settimana di ogni mese, saranno gli uffici postali di Pattano a Vallo della Lucania, Villa Littorio a Laurino, Marina di Pisciotta e Ca­prioli, Lentiscosa a Camerota, Bosco a San Giovanni a Piro, San Marco di Teggiano, Santa Marina, Pellare a Moio della Civitella, Perrazze a Palomonte, Pioppi nel comune di Pollica e Acquavella a Casal Velino.

La misura viene fortemente stigmatizzata dal sindaco di Vallo della Lucania, Luigi Cobellis. «Si tratta di un provvedimento iniquo, perché gli uffici postali, nei nostri piccoli paesi rurali, hanno innanzitutto una funzione sociale e non possono rincorrere una funzione meramente reddituale. – dice Cobellis – Lungi dall’essere mere raccolte di depositi bancari, svolgono un servizio essenziale e consentono agli abitanti dei centri più piccoli, come Pattano, di vivere meglio. È un problema che non riguarda solo la frazione di Vallo, bensì tutti i Comuni colpiti dal provvedimento».

Oltre alla misura in sé, il primo cittadino di Vallo disapprova anche le modalità con cui Poste italiane ha proceduto alla razionalizzazione. «Ho tentato inutilmente di parlare con il direttore regionale delle Poste, che si è sottratto ad ogni confronto – prosegue Cobellis – Non è un comportamento corretto nei confronti di chi rappresenta una comunità locale, tanto più che la razionalizzazione non è stata mai concordata con gli enti locali».

Il sindaco stasera (12 dicembre) alle 18 incontrerà i cittadini di Pattano per discutere le forme di protesta civica da attuare, ma auspica il coinvolgimento anche dei sindaci degli altri Comuni colpiti dai tagli. «Dobbiamo fare fronte comune per porre in essere un’azione istituzionale forte. Ma anche i singoli cittadini possono far sentire la loro voce. Se non sarà revocato il provvedimento, inviteremo gli anziani a non farsi accreditare più le pensioni presso gli uffici postali, ma presso le banche locali a cui chiederemo di applicare condizioni economiche più vantaggiose e a fornire i servizi anche direttamente presso le frazioni in cui sono soppresse le poste. Abbiamo in programma anche altre iniziative di protesta, come l’ingorgo degli uffici postali rimasti attivi, nei giorni di chiusura degli sportelli penalizzati. Poste italiane deve rendersi conto che non può impunemente tagliare i servizi solo per risparmiare. C’è una funzione sociale che va prioritariamente salvaguardata. Ciò vale per le imprese private, figurasi per una spa a capitale pubblico come le Poste». 

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