Sindaco di Castellabate contro accorpamento scuola De Vivo a quella di Agropoli: «Istituto storico, va salvato»

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Sindaco di Castellabate contro accorpamento scuola De Vivo a quella di Agropoli: «Istituto storico, va salvato»

Il piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2016/2017 prevede l’accorpamento tra l’istituto tecnico economico G.Vico di Agropoli e la sede staccata di Agropoli dell’istituto di istruzione superiore M.De Vivo di San Marco di Castellabate. Questa aggregazione delle due scuole, inserita nel decreto del presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora, farà perdere l’autonomia scolastica all’istituto De Vivo di Castellabate. Una decisione che non è stata accolta positivamente dal sindaco di Castellabate, Costabile Spinelli: «La salvaguardia dell’istituto d’istruzione superiore M.De Vivo è di fondamentale importanza per Castellabate e per i comuni limitrofi. Crediamo che tale istituto, fondato nel 1950, non debba perdere la propria autonomia perché rappresenta l’unica istituzione scolastica secondaria di secondo grado che si estende da Castellabate a Torre Orsaia, dove si sono formati moltissimi professionisti tecnici. La decisione del presidente Canfora non tiene conto di ciò, così come non tiene conto del fatto che tale scuola negli ultimi anni ha ampliato sempre di più l’offerta formativa, tanto da accogliere un numero maggiore di iscritti. Lo dimostrano anche le richieste negli ultimi mesi da parte dei comuni limitrofi, con apposite delibere di Giunta, per far mantenere l’autonomia scolastica del De Vivo. Oggi, invece, ci troviamo dinanzi ad un decreto che, seppure poco chiaro nei contenuti, lascia poco spazio all’interpretazione e, quindi, alla possibilità di salvare questa storica scuola». «Esprimo – conclude Spinelli – il mio grande rammarico per tale scelta del presidente della Provincia che vanifica tutti gli sforzi fatti dal sottoscritto in passato, nei vari incarichi ricoperti alla Provincia, per salvaguardare l’autonomia scolastica del De Vivo, più volte messa in discussione. Ne perderà Castellabate ed il Cilento intero».

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