Il giornalista Pietro Cusati lancia un appello pubblico ai due candidati alla Presidenza della Regione Campania, Roberto Fico ed Edmondo Cirielli, affinché si rechino personalmente al ponte Tanagro per constatarne le condizioni.
«Sono trascorsi quattro anni dalla chiusura del ponte sul fiume Tanagro, lungo 46 metri, e i lavori sono fermi da mesi. Ancora oggi non c’è una data certa per la riapertura: un fatto inaccettabile per i cittadini e per le attività economiche del Vallo di Diano», denuncia Cusati.
«Il ponte, infrastruttura strategica per la mobilità dell’intero comprensorio, è diventato simbolo di inefficienze tecniche e burocratiche. Dopo anni di lavori e di relazioni geologiche, si è scoperto che i pali di fondazione non reggono il peso della struttura, “una sorpresa geologica” che non può giustificare quattro anni di stallo» anche perché «in precedenza è stata redatta una corposa relazione geologica.»
Cusati sottolinea come la chiusura del Ponte Tanagro abbia provocato disagi enormi alla popolazione, oltre a gravi danni economici per aziende e servizi locali: «È inaccettabile che un’infrastruttura essenziale resti paralizzata da quattro anni, senza un percorso alternativo adeguato, senza cartello di cantiere e senza alcuna misura di sicurezza. Il Vallo di Diano è stato abbandonato da istituzioni provinciali, regionali e nazionali.»
L’appello del giornalista è rivolto non solo ai candidati alla Presidenza della Regione, ma anche alla Provincia di Salerno e alla Regione Campania, affinché forniscano risposte chiare e tempi certi per la conclusione dei lavori e la restituzione alla comunità di un’infrastruttura vitale.
Cusati, da anni mantiene viva l’attenzione sulla vicenda, è stato promotore di una raccolta firme e di incontri tra cittadini e istituzioni, continua ad aggiornare costantemente, attraverso i social, l’opinione pubblica sullo stato dei lavori. Conclude l’appello con un monito deciso: «Il Ponte Tanagro è diventato, a livello europeo, il simbolo del degrado della burocrazia italiana nella gestione delle opere pubbliche. È tempo di ridare dignità e viabilità al Vallo di Diano.»