Stalking, assolto dopo accuse ex. Laterza: «Ora processo mediatico»

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Stalking, assolto dopo accuse ex. Laterza: «Ora processo mediatico»

E’ una lunga lettera quella di Franco Laterza, presentatore di una tv locale del golfo di Policastro, assolto dal tribunale di Lagonegro dopo un percorso giudiziario durato 7 anni. La donna che lo accusava di stalking, è una ballerina di Sapri.

La lettera integrale di Laterza.

Vedo che, non paga di aver reso di pubblico dominio una vicenda obiettivamente disadorna, la mia controparte ha ritenuto di dover coinvolgere nella questione i propri figli, mettendo in scena un secondo processo, quello mediatico dopo quello penale. Nel tentativo evidente di ribaltare il verdetto giudiziario, che, con buona pace della mia persecutrice, è inequivoco: il fatto non sussiste.

Cioè non ci fu né stalking né violenza privata.

Ovviamente non intendo rispondere e non risponderò alla giovane che ha ceduto alla istigazione materna e si è impancata a Tribunale del Popolo, ignorando che i processi si fanno nelle Aule dei Tribunali e non sulle pagine di fb.

Risponderò, invece, alla sua mamma, secondo la quale non c’è differenza tra lo stalking, la violenza privata e la diffamazione a mezzo stampa. Ovviamente la signora conosce tanto bene la differenza che, nel corso degli anni, non ha perduto occasione per ‘diffamarmi’ (essa sì) come uno stalker e per reiterare anche per l’anno 2013 una ulteriore denuncia per stalking (punito con la reclusione fino a 6 anni!) e ancora una volta per violenza privata (punita fino a 4 anni). Altro che diffamazione!

Va da sé che non sono affatto contento per la censura relativa alla diffamazione, ma so in cuor mio che, anche per questo presunto illecito, la Corte d’Appello saprà stigmatizzare la calunniosità della denuncia.

Intanto, sarebbe onorevole e decoroso che la signora desse atto (davanti al pubblico di fb che ha ritenuto di dover scomodare) che, per il reato più odioso che mi si potesse contestare (nei confronti delle donne che ho sempre rispettato), un Tribunale della Repubblica ha già riconosciuto la mia innocenza. E, per l’ulteriore calunniosa denuncia che sarà discussa il 21 gennaio, è già intervenuta una decisione del Tribunale della Libertà, che ha colpito con il marchio della inattendibilità sia le dichiarazioni della signora sia quelle del testimone di Sua Maestà (un maschietto, l’unico, sempre lo stesso). Ogni altro commento sarebbe veramente di troppo.

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