Storie di donne straordinarie, nel Cilento l’appassionata Clorinda Florenzano

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Storie di donne straordinarie, nel Cilento l’appassionata Clorinda Florenzano

di Marianna Vallone

Chi, almeno una volta nella propria vita, è stato a Morigerati, piccolo paese del basso Cilento, lo ha fatto per visitare l’Oasi del Bussento o per incrociare la vita e la passione di una donna, minuscola e garbata, che ha contribuito a fare la storia del territorio, Clorinda Florenzano.

L’8 marzo si celebra in tutto il mondo la festa della donna, per ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche delle donne, e le violenze che hanno subito nella storia. Tra quelle divenute simbolo di riscatto ci sono Marie Curie, Amelie Earhart, Malala Yousafzai, Rita Levi Montalcini, Anna Frank, Margherita Hack, Rosa Parks, Nadia Comaneci, Rosalind Franklin, Valentina Terešhkova. Ma sono tantissime le donne che si possono ricordare per aver dato una svolta al mondo, in ogni campo e in ogni epoca. Anche nel Cilento, in provincia di Salerno.

Si pensi a Trotula De Ruggiero, medico salernitano, che nel XI secolo fece parte della Scuola Medica Salernitana. Il popolo la amava perché aveva sottratto alla morte molte delle sue donne e fatto nascere centinaia di bambini. Primeggiava su tutti gli altri; in particolare prediligeva gli studi di ostetricia e cosmesi. Il suo ambulatorio, sempre affollato, era situato nel quartiere della Giudaica, popolato di mercanti ebrei, malviventi, meretrici, venditori di pesce e macellai. 

Quante donne nel Cilento, negli Alburni e nel Vallo di Diano hanno fatto la storia? Tante. Anche viventi.

Si pensi a Delia Morinelli, oggi splendida 84enne, che per oltre trent’anni è stata la cuoca dello scienziato americano Ancel Keys, fondatore della Dieta Mediterranea. Dal 1965 al 2000 senza saperlo ha scritto un capitolo fondamentale dell’alimentazione italiana. Lo ha fatto a Pioppi, casa sua, luogo in cui lo stile di vita mediterraneo, patrimonio Unesco, ha avuto origine. Keys lo raccontò al mondo per la prima volta nel 1975 con la moglie Margareth nel loro best seller «How to Eat Well and Stay Well, The Mediterranean Way”. Delia racconta che preparava ai due studiosi preparava i fusilli, le alici di Pioppi, e altre prelibatezze cilentane.

Oppure l’indimenticata Dorina. Teodora Lorenzo è stata l’ultima abitante di Roscigno Vecchia, un paese abbandonato negli anni Sessanta perché rischia di essere inghiottito da una frana. Tutti si trasferirono un paio di chilometri più lontano, dove è sorta Roscigno Nuova, tranne Dorina che invece era rimasta nella casa paterna, senza luce, senza acqua e senza gas, tra case che crollavano e crepe. Il paese è poi diventato un paese fantasma, visitato da curiosi, ma nei ricordi di tutti c’è lei, Dorina, unica ed ultima abitante di Roscigno che accoglieva i turisti narrando curiosità ed aneddoti, fino al 12 ottobre 2000, giorno della sua morte.

A Morigerati Donna Clorinda, come l’hanno chiamata sempre tutti in paese per le sue origini nobili, insieme alla sorella Modestina Florenzano, ha scritto pagine importanti del passato cilentano. Classe 1922, quinta di sette fratelli, negli anni Sessanta ha iniziato la raccolta di oggetti della cultura contadina e della vita quotidiana. Lo faceva con la sorella, durante il lavoro da maestre che le portava in molti paesi dell’entroterra del golfo di Policastro.

Un lavoro certosino, un patrimonio inestimabile raccolto dal 1976 nel Museo Etnografico della civiltà contadina che racconta, attraverso migliaia di oggetti un secolo di tradizioni, descrive minuziosamente la vita faticosa e dignitosa degli anni passati. Clorinda, vicesindaco alla fine degli anni ’70, intellettuale e affascinante, ha operato pensando alla difesa e ai diritti delle donne, soprattutto di quelle meno fortunate, diventando presidente del CIF (Centro Italiano Femminile) di Morigerati che faceva capo a Salerno. Grazie alla sua operosità e a quella della sorella, il borgo già negli anni ’50 ha ottenuto la scuola materna, diventata pubblica qualche decennio più tardi. E’ morta nel 2018 a 96 anni, nella sua casa, il Palazzo Baronale di Morigerati, che domina dal XV secolo piazza Piano la Porta.

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