Suicidio università, le ultime ore di vita di Daniela. Oggi l’ultimo saluto

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Suicidio università, le ultime ore di vita di Daniela. Oggi l’ultimo saluto

C’è una Panda quasi dorata sulla quale il sole riflette forte. Poi la macchina di servizio dei vigili urbani di Fisciano, la caserma è un po’ più sopra, non distante dall’ateneo, nascosta in quell’intestino di stradine che compongono il centro di una cittadina popolata di giovani e avvolta dal freddo, nonostante le nuvole e la pioggia, in questo giorno, non abbiano timbrato il cartellino. Ad oscurare il cielo, a renderlo grigio nonostante la luce che irradia ogni cosa, c’è il corpo senza vita di Daniela Piscione, la ragazza di 30 anni che ieri mattina, venerdì, si è lanciata dal quarto piano del parcheggio multipiano dell’università degli studi di Salerno.

Il cadavere è coperto da un telo dorato. Il feretro è a meno di un metro. L’ambulanza cerca di proteggere il lavoro degli inquirenti. C’è il magistrato, il medico legale, i carabinieri e una cinquantina di occhi sconvolti. La cornice, invece, è composta da una marea di punti interrogativi. E da tanta tristezza, forse troppa. Un luogo di vita alle 11 del mattino ha indossato improvvisamente l’abito più brutto, quello nero, della morte. Ha investito tutti. Il tempo pare essersi fermato nonostante le attività che, poco distanti da qui, proseguono. C’è gente con il capo chino sui libri, studenti alla lavagna, addetti ai lavori che sistemano per numero di protocollo i faldoni della segreteria. E poi il via vai del bar e quel chiacchiericcio inconfondibile che puzza di tragedia, di rassegnazione.

Daniela verrà salutata oggi, sabato, per l’ultima volta a Centola, alle ore 15.30, nella chiesa principale del paese, quella incastonata nella piazzetta tra i due bar e le pietre antiche della città del vino. Sarà scortata dal Capo di Palinuro, lo stesso che ha salutato ieri mattina, venerdì, mentre il papà la accompagnava alla stazione dei treni di San Severino, ai piedi del borgo fantasma. E’ qui che probabilmente Daniela aveva già partorito l’idea di farla finita. Ha detto alla famiglia di voler raggiungere l’università per salutare delle amiche, amiche che però, probabilmente, non aveva, almeno lì, in quell’agglomerato di pareti di cemento e aggiunte rosse.

Dal 2012 Daniela aveva lasciato la facoltà di Medicina dell’università di Salerno. Era arrivata al sud da quella di Bologna. Due esami e poi basta. Lottava contro una forma di depressione che non la faceva vivere bene. Cercava di aiutarsi con le medicine e in passato aveva già tentato una volta di farla finita. I carabinieri le hanno trovato in tasca un cellulare vecchio modello, senza troppi fronzoli, non amava i social, nè tantomeno la tecnologia. Preferiva la natura e la sua stanza. A Centola non usciva molto. I genitori hanno raccontato agli inquirenti di aver avuto una speranza sempre accesa, quella che Daniela fosse tornata sui libri, erano disposti a pagare le tasse dal 2012 fino ad oggi ma i motivi che hanno spinto la ragazza a raggiungere quella mattina l’università e a farla finita in quel modo, restano un mistero.

Secondo chi conosceva Daniela, non era la prima volta che l’ex studentessa tornava lì, a Fisciano. Era in qualche modo legata a quel posto. Probabilmente aveva lasciato rinchiusi ricordi e speranze, sogni e obiettivi mai raggiunti, purtroppo. 

Sono cinque i casi che negli ultimi anni hanno stravolto gli studenti del ‘primo ateneo del sud Italia’. Il 7 dicembre del 2018 a perdere la vita fu un ragazzo marocchino di 21 anni. Si lanciò dallo stesso parcheggio. Cadde pochi metri più in là. Era iscritto a Matematica e – secondo quanto raccolto dagli inquirenti – prima del suicidio avrebbe litigato con la fidanzata. Stessa sorte per Eva, 25 anni, si accoltellò all’addome e alla gola e morì dopo alcuni giorni di agonia all’ospedale Ruggi di Salerno. Era il 2019, a maggio. Poi il ragazzo di 20 anni della Grecia, che tentò di impiccarsi con la corda dell’accappatoio. Ma la stessa non resse e precipitò dal balcone procurandosi, per fortuna, solo gravi ferite. Siamo a maggio 2018. Pochi mesi più tardi, il 15 novembre, una studentessa del Vallo di Diano cadde dal balcone. Il caso resta un giallo, lei per fortuna si salvò. Ad aprire questa drammatica sequenza, Gianluca C., gli inquirenti non hanno mai voluto rendere noto il suo cognome. Era iscritto alla facoltà di Ingegneria informatica e si lanciò dalla tromba delle scale della Biblioteca scientifica morendo sul colpo.

Ai funerali di Daniela in programma per oggi pomeriggio a Centola, parteciperà anche il rettore dell’università di Salerno, Vincenzo Loia. Confermata anche la presenza del sindaco, Carmelo Stanziola.

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