Tragedia Ciclope, sindaco in consiglio: «Gettato in melma mediatica». Opposizione: «Hai responsabilità morali e politiche»

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Tragedia Ciclope, sindaco in consiglio: «Gettato in melma mediatica». Opposizione: «Hai responsabilità morali e politiche»

Il caso di Crescenzo Della Ragione, il napoletano 27enne morto al Ciclope il 10 agosto schiacciato da un masso che ancora non si trova, arriva in consiglio comunale a Camerota. A portarcelo è Mario Scarpitta, consigliere di minoranza. Il consiglio, infatti, era stato fissato ma tra i punti da discutere all’ordine del giorno mancava, appunto, quello che riguarda l’ormai ribattezzata «tragedia del Ciclope». Prima di discutere, prima di elencare gli altri punti e prima di lanciarsi occhiatacce e accuse al vetriolo, i politici, maggioranza e opposizione, hanno tenuto un minuto di silenzio in memoria del giovane rimasto vittima nella drammatica notte di San Lorenzo. La discussione è stata inaugurata da Scarpitta. Il consigliere ha letto una lettera e ha ceduto la parola a Vincenzo Del Guadio e Pierpaolo Guzzo, i membri del Pd che vanno a completare il terzetto della minoranza. Questi ultimi hanno firmato e presentato una mozione di sfiducia al sindaco di Camerota per «omesso controllo». Mozione che è stata respinta dalla maggioranza che ha votato contro compatta e si è stretta attorno al primo cittadino.

L’opposizione ha continuato a battere la pista accusando il sindaco di non aver dimostrato «responsabilità politiche e morali». Al primo cittadino viene contestata innanzitutto la mancata vicinanza alla famiglia nel giorno della tragedia, nel giorno dei funerali e nel periodo successivo. Mancanza che è stata sottolineata anche da Antonio Della Ragione, papà di Crescenzo, che con un post su Facebook ha dichiarato nei giorni scorsi che «non può ringraziare il sindaco che non si è mai visto». La maggioranza non è d’accordo nemmeno su questo punto: «L’opposizione ha usato chiaramente questa tragedia per scopi politici e per accaparrarsi consensi che non sono mai arrivati». Il sindaco scuote la testa su e giù, come per dire «stanno dicendo la verità», rivolgendosi alle parole della maggioranza. «Sono stato oggetto – ha ripetuto Romano in consiglio – di una melma mediatica senza precedenti, contro la mia persona sono state emesse, già dopo poche ore, sentenze pubbliche e sommarie. Nelle ore successive alla tragedia – ha poi spiegato il primo cittadino – ho provato a contattare la famiglia senza esiti positivi e in maniera riservata ho fatto pervenire alla madre di Crescenzo il colore e il cordoglio di tutta la comunità di Camerota». Per l’opposizione queste sarebbero «bugie». E il sindaco ribatte, tirando in ballo il sequestro del 2011 quando la sua poltrona era occupata da Domenico Bortone: «La discoteca l’avete riaperta voi (rivolgendosi all’opposizione ndr) e qualche spiegazione dovreste darla anche voi, visto che in Comune non si trovano le ordinanze». Ma Guzzo ha ricordato che «quei provvedimenti avevano valore in un tempo limitato». Sulla stessa scia del sindaco commenta Orlando Laino, assessore: «Bortone e la sua amministrazione hanno perso nel 2011 dei finanziamenti cospicui in materia di monitoraggio del rischio frane». 

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