Trenta chilometri di «spadare» sequestrate nel mare del Cilento

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Trenta chilometri di «spadare» sequestrate nel mare del Cilento

Reti da pesca lunghe 30 chilometri sono state sequestrate davanti alle coste del Cilento, tra Palinuro e Sapri . L’operazione, la più grande di questo tipo mai avvenuta nella zona, è stata voluta dal capitano di vascello Gaetano Angora, comandante del compartimento marittimo di Salerno ed è stata coordinata dal contrammiraglio Arturo Faraone. Le spadare sono reti lunghe e profonde che creano una vera e propria muraglia che intrappola diverse specie di pesci. Solitamente vengono usate per catturare tonni o pesci spada ma non di rado imprigionano anche delfini, capodogli e balenotteri. Si stima che ogni anno circa ottomila cetacei restino vittima delle spadare. Per questo motivo la pesca con queste reti è stata vietata prima da una risoluzione delle Nazioni Unite, poi da un regolamento dell’Unione Europea del 1991. Ad individuare le reti illegali, alte 14 metri e poste lungo la costa, sono stati gli uomini della guardia costiera di Palinuro che, dopo il sequestro, hanno liberato dalle stesse decine di esemplari di specie protette tra cui alcune tartarughe. Sono ancora in corso le indagini per risalire ai pescatori responsabili dell’azione illecita.

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