Nasce nel Vallo di Diano l’Università Popolare “Sabino Peluso”

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Nasce nel Vallo di Diano l’Università Popolare “Sabino Peluso”

Un’istituzione privata, senza scopo di lucro, che si propone di incentivare e sviluppare la promozione culturale e sociale. Sono questi gli scopi della nuova associazione costituitasi a Sanza tra professionisti ed appassionati di cultura locale che hanno eletto quale presidente Rita Giordano Eboli. L’Università  Popolare di Sanza  persegue un’ offerta formativa di qualità che sia però alla portata di ogni utente che intenda occupare il tempo disponibile, frequentando seminari, corsi di studio e di aggiornamento, indipendentemente dai titoli  di studio posseduti. Ulteriore scopo, assolutamente non secondario, è quello di coinvolgere e rendere partecipi nel processo di crescita culturale del comprensorio Vallo di Diano professionisti ed uomini illustri di cultura  che vogliano dare il loro concreto apporto. L’Università che è stata intitolata a  “Sabino Peluso” scultore, vissuto proprio nel Vallo di Diano dal 1723 al 1794, vuole privilegiare attraverso le attività formative la conoscenza  del contesto culturale, ivi comprese le sue criticità, nonchè la conservazione dei valori storici,  culturali ed ambientali per mantenere vivo il sentimento d’appartenenza alla propria identità culturale. In sintonia con lo spirito che anima tutte le Università Popolari Italiane vuole anche la nuova entità nata a Sanza vuole essere un polo di formazione permanente nonché un luogo  di incontro e di confronto delle conoscenze e delle esperienze di vita di ognuno,  tese  chiaramente a favorire l’integrazione sociale e culturale dei propri aderenti. L’anno accademico si è aperto lo scorso sette novembre con un corso di lingua inglese, mentre è previsto per il prossimo sabato 28 novembre, alle ore 18,30 una conferenza dal tema “omaggio alle donne” che si terrà presso la cappella dell’antica Arciconfraternita Maria Santissima della Neve, con l’intervento dello scrittore Geppino D’Amico che proporrà il suo ultimo lavoro letterario “storie di donne senza storia”.

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