Vallo della Lucania, M5s attacca Ametrano: «Yele e Corisa4 in difficoltà per via di gestione clientelare»

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Vallo della Lucania, M5s attacca Ametrano: «Yele e Corisa4 in difficoltà per via di gestione clientelare»

Vallo della Lucania, Pietro Miraldi sul doppio incarico svolto da Marcello Ametrano, consigliere comunale e presidente del consiglio di amministrazione della società Yele Spa, gestore del servizio rifiuti nello stesso Comune. Il M5S, per sostenere la propria accusa, sceglie così le vie legali presentando al tribunale di Vallo della Lucania un’azione popolare sul caso ‘incompatibilità Marcello Ametrano’. «La società Yele, i suoi dipendenti,il Corisa4 – spiega Miraldi – sono in difficoltà proprio per via di una gestione clientelare. I cittadini vallesi, come anche quelli di Ceraso ed Agropoli hanno pagato i sacchetti dei rifiuti e mai consegnati. E nessuno dice niente. Ora la parola passi ai giudici».

La questione dell’incompatibilità era già stata sollevata nel primo consiglio comunale ma la maggioranza, diretta dal sindaco Antonio Aloia, aveva respinto la mozione affermando che non vi erano i presupposti per definire Ametrano incompatibili nei due ruoli che ricopre. «Noi del M5s – si legge dalla pagina ufficiale del M5S di Vallo della Lucania –  crediamo fortemente nell’incompatibilità e per questo motivo abbiamo fatto ricorso all’azione popolare (ex art.709 del d.lgs. 267/2000) per risolvere una questione che dura da anni. Sarà il tribunale ad occuparsi della questione – si legge in conclusione – già dal 5 aprile 2017, giorno in cui è stata fissata la prima udienza».

Nel consiglio comunale del 25 giugno, dopo che Pietro Miraldi aveva sollevato la questione di incompatibilità nel primo consiglio comunale della seconda amministrazione Aloia, la giunta di maggioranza e di minoranza si erano espresse a favore dell’incompatibilità di Ametrano. Al contrario del secondo consiglio comunale, quello del 30 luglio, in cui l’assise cittadina ha affermato la compatibilità. Così, lo stesso Ametrano che aveva deciso di lasciare la guida del Cda della Yele per dedicarsi esclusivamente alla carica di assessore comunale, ha presentato poi le controdeduzioni per rispondere all’accusa di incompatibilità chiarendo che sotto la sua competenza non rientra nessun aspetto di rappresentanza legale né qualche rapporto con i comuni, ribattendo che sono invece altri membri del Cda ad occuparsene.

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