Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni

| di
Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni

riceviamo e pubblichiamo

Ripercorriamo a ritroso la storia della questione del segnale RAI sul digitale terrestre (DT) nel Vallo di Diano. Il 3 febbraio 2010, a poco più di un mese dallo “switch-off” (termine inglese che vuol dire “spegnimento, disattivazione” del segnale analogico tradizionale), abbiamo segnalato alla sede RAI di Napoli i problemi tecnici inerenti la carenza del nuovo servizio DT. Nessuna risposta è arrivata da RAI Campania. Intanto, le segnalazioni di disfunzione del servizio continuavano ad arrivare in sede. Il giorno 22 maggio 2010, pertanto, con una nostra seconda piccata lettera alla sede RAI di Torino, facevamo presente sia l’assenza di risposta, sia il perdurare dei problemi nella ricezione dei canali RAI (per i quali il cittadino paga il canone). A oggi nessuna risposta è giunta in sede, nonostante siamo certi che la Sede RAI di Torino conosca bene il problema.
Da ultimo abbiamo spedito missiva all’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (AGCOM) con sede in Napoli, esponendo l’intera problematica. I cittadini del Vallo di Diano, che pagano regolarmente il canone RAI, vengono trattati da cittadini di serie B. Infatti, ancorché la RAI, in quanto servizio pubblico, abbia assicurato al Ministero delle Comunicazioni di adeguare la propria programmazione a precisi standard, includendo nell’offerta anche canali diversi da quelli presenti sulla piattaforma analogica tradizionale, nel Vallo di Diano (quando siamo fortunati e riusciamo a captare il segnale RAI!) il novero dei programmi visibili è limitatissimo. In aggiunta, per un problema di carenza di segnale, in alcuni punti della nostra vallata si arriva all’assurdo che il cittadino paga il canone RAI per vedere solo programmi di reti private. Per questo abbiamo esplicitamente chiesto alla sede RAI di Torino l’esonero dal pagamento del canone per quei cittadini che non usufruiscono del servizio e il rimborso parziale del canone RAI versato per l’anno 2010, in ragione della percentuale di servizio offerto, per gli altri utenti. Abbiamo anche chiesto che il rimborso potesse valere come riduzione per il canone da versare per l’anno 2011.
A noi sembra di aver fatto giuste richieste. In attesa di pagare (con soddisfazione!) il canone RAI per intero, dopo aver ricevuto un servizio pubblico degno di questo nome, invitiamo tutti i cittadini del Vallo di Diano a continuare a tenere alta la loro attenzione sul problema che vorremmo vedere risolto al più presto.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata