Vetri rotti e finestre pericolanti: le case popolari di Sapri nel degrado. Sindaco: «Dieci anni di ritardi e inefficienza»

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Vetri rotti e finestre pericolanti: le case popolari di Sapri nel degrado. Sindaco: «Dieci anni di ritardi e inefficienza»

Vetri rotti, finestre pericolanti, infissi trasformati in proiettili, erbacce e calcinacci per terra, spazi comuni in abbandono. Nelle case popolari di via Pisacane a Sapri la situazione è di totale degrado. La denuncia arriva da una cittadina che abita in quella strada, che chiede nuovamente la rapida messa in sicurezza della struttura. I quattro edifici dell’Iacp sono disabitati (i due centrali da diversi anni) perché pericolanti: furono infatti svuotati perché da abbattere e ricostruire. Intanto sono passati dieci anni e nel frattempo è stato realizzato un solo intervento: un recinto, neanche troppo sicuro, per impedire a barboni e senzatetto di accedervi. «La situazione di degrado di via Pisacane oltre ad essere di pericolo per la pubblica e privata incolumità (già oggetto di ordinanza sindacale) ferisce gravemente la nostra città. – ha spiegato Giuseppe Del Medico, sindaco di Sapri – Sono ormai quasi 10 anni che Iacp gode di un finanzaimento pubblico di circa 2 milioni di euro per la riqualificazione dell’area (abbattimento e ricostruzione), progetto per il quale il comune di sapri ha già rilasciato tutte le autorizzazioni necessarie». La segnalazione inviata dal Comune a Iacp (pdf)


Il primo cittadino spiega che a maggio scorso, dopo una ennesima diffida, l’Iacp aveva comunicato che il 15 maggio 2014 era stato approvato il progetto relativo alla demolizione e ricostruzione dei fabbricati. «’Allo stato è in corso la procedura per l’appalto dei lavori. – spiegava la nota Iacp – L’inizio dei lavori è previsto per settembre prossimo’. Stiamo ancora aspettando», continua Del Medico. «Ora, dopo la segnalazione della cittadina Amato ho disposto un nuovo sopralluogo della polizia municipale per verificare le condizioni dell’area e valutare l’opportunità di una nuova ordinanza nei confronti di Iacp, con relativa informazione e trasferimento degli atti alle autorità compententi. – precisa il sindaco – Una situazione palesemente emblematica della elefantiaca pesantenza dell’attività dell’Iacp che in oltre 10 anni non è stato capace di utilizzare le risosrse pubbliche e private che avrebbero potuto generare lavoro, riqualificare un’area importante della nostra città e creare alloggi di edilizia economica e popolare. Cosa ancora più grave è il disagio per alcune famiglie assegnatarie o proprietarie degli alloggi obbligati a lasciare le loro case e che attendo l’avvio dei lavori».

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