Fra Cannalonga e Novi Velia c’è una strada ricoperta dalla spazzatura: l’amianto è il pericolo più grande

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Fra Cannalonga e Novi Velia c’è una strada ricoperta dalla spazzatura: l’amianto è il pericolo più grande

Riceviamo in redazione la segnalazione di Simona Ridolfi, amministratrice del gruppo facebook “Chi sporca il nostro Parco?” e già nota ai lettori di questa testata per aver segnalato discariche all’aperto in più di una occasione. Questa l’ennesima segnalazione di un Cilento che nessuno vorrebbe vedere.

«C’è una strada nel Cilento – racconta Simona – lunga poco più di un chilometro, che non ha nome e appare appena sulle carte topografiche del posto. Questa strada però collega due centri storici tra i più belli del nostro territorio:  Novi Velia, anche noto per la rinomata festa degli antichi suoni e Cannalonga, conosciuto da molti per la fiera della Frecagnola. Ogni anno, rispettivamente ad Agosto e Settembre, si riversano nei due paesi centinaia di persone, provenienti dal Cilento e dal resto d’Italia, per assistere alle manifestazioni organizzate allo scopo di valorizzare i luoghi, le tradizioni e i prodotti tipici del posto. Chi partecipa alle manifestazioni di sera, spesso di giorno approfitta per  muoversi sui percorsi naturalistici che conducono fino al monte Gelbison o alla diga di Cannalonga. Ebbene, questi percorsi cominciano proprio con quella stradina che collega Novi Velia con Cannalonga. Ed è per quella stessa stradina che con un gruppo di escursionisti sono passata la scorsa domenica ed è sempre li che ho incontrato nonni che portavano in passeggiata i nipotini e giovani coppie,  come in una figura d’altri tempi. Detta cosi sembra la descrizione di una  bella immagine cilentana, di quelle che spesso vedi pubblicate in rete sul social network Facebook dal gruppo “Costa del Cilento”. Ma la realtà è ben altra, e siccome ho la certezza che le parole non bastino a rendere quanto gli occhi hanno visto, ho deciso che il seguito della storia lo mostrerò attraverso alcune fotografie».

L’attenta osservatrice del Cilento continua:«Sconvolgente  è l’atteggiamento delle persone del posto, per le quali evidentemente è normale che i bambini passeggino tra l’immondizia, ed è tollerabile che tutto ciò avvenga nella totale indifferenza degli amministratori ai quali va metà della colpa, perché l’altra metà è di chi compie il reato. Sconvolgente è che le Proloco e le amministrazioni investino migliaia di euro in manifestazioni della durata di una settimana e per tutto il resto dell’anno accettino uno scempio del genere, come fosse normale. Ma quale valorizzazione dei posti? Di quali tradizioni parliamo e quali prodotti tipici vogliamo promuovere?  Qui c’è solo da vergognarsi. Si vergognino coloro i quali perpetrano il reato e anche tutti quelli che accettano passivamente e si vergognino i sindaci dei due paesi incapaci – secondo chi parla – di gestire un chilometro e mezzo di strada comune. Io, per non vergognarmi, documento per l’ennesima volta quanto accade».

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