Vittorio Sgarbi al Festival Vichiano 2014

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Vittorio Sgarbi al Festival Vichiano 2014

Un Vittorio Sgarbi in gran forma è approdato domenica 3 agosto nel Cilento per prendere parte al “Festival Vichiano” organizzato dalla Fondazione Giambattista Vico. Per l’occasione, il noto critico d’arte ha seppellito “l’ascia da guerra” che spesso adopera contro la mediocrità per calarsi profondamente nello spirito della manifestazione e godersi un momento di relazionalità con un territorio che ama e soprattutto rispetta profondamente.

Riverente, dunque, rispetto allo spirito vichiano il Vittorio nazionale non ha però smentito la sua capacità di animatore culturale dall’irresistibile carisma. Giunto a Vatolla al Palazzo De Vargas, Sgarbi ha voluto tributare la solennità del luogo soffermandosi a respirarne l’atmosfera e a scrutarne i dettagli accompagnato da Vincenzo Pepe, presidente e fondatore della Fondazione Vico con il quale si è intrattenuto in una  conversazione operativa per progettare azioni di sviluppo economico e sociale che adoperino come leva il giacimento culturale, vero patrimonio del Cilento e dell’intero nostro Paese. 

Il clima coinvolgente e fattivo ha dato vita a un dibattito partecipato dal numeroso pubblico ai cui input l’ospite ha risposto con attenzione e cordialità. Molto toccante il momento in cui Sgarbi ha voluto leggere personalmente i versi  della delicatissima “Affetti di un Disperato” scritta dal filosofo napoletano. Il successivo commento ha offerto spunti innovativi sulla comprensione del Vico. Vittorio Sgarbi non si è limitato ad una interpretazione superficiale ma ha voluto regalare al pubblico una profonda esegesi destinata a pieno titolo ad essere annoverata tra i tesori della Fondazione Vico.

Si è creato un clima magico di relazionalità vera, concentrata sui valori del territorio tra cui la famosa ”Cipolla di Vatolla”, elemento emblematico del patrimonio di biodiversità del Cilento oggetto di un percorso di valorizzazione avviato dalla Fondazione Vico. Sgarbi ha risposto all’appello del direttore dell’istituto culturale, Claudio Aprea,  e dell’intera comunità di contribuire allo sviluppo locale con la sua prestigiosa presenza e, in pochi attimi, con l’aiuto di Pepe, si è definita un’attività che si tradurrà immediatamente in  azione.

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