Scandalo Nocerina, fratelli Citarella si consegnano: sono a Sala Consilina

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Scandalo Nocerina, fratelli Citarella si consegnano: sono a Sala Consilina

Si sono costituiti i fratelli Citarella coinvolti nel ciclone della squadra di Calcio di Nocera. Giovanni, fratello maggiore, è il presidente dei rossoneri e si è recato al carcere di Sala Consilina nel primo pomeriggio di venerdì. Lo ha seguito il fratello Christian, anche lui raggiunto da un mandato di arresto cautelare consegnato dai finanzieri di Salerno su ordine del tribunale del capoluogo di provincia. In cella, nel carcere di Fuorni, c’è già il cognato di Christian, Alfonso Faiella, preso la mattina del blitz a differenza dei Citarella che erano fuori l’Italia per motivi di lavoro. Tutti e tre sono accusati di associazione associazione per delinquere finalizzata alla emissione di fatture false e al trasferimento fraudolento di valori, con la falsa intestazione di beni. Secondo chi indaga «i tre avrebbero creato fondi neri tramite società fittizie per il pagamento di 66 calciatori della Nocerina negli anni tra il 2008 e il 2012 determinando una evasione dell’Iva di oltre 34 milioni di euro».

Le indagini Gli inquirenti stanno, adesso, catalizzando la propria attenzione sulla gestione dei conti correnti e sul ruolo che le banche hanno avuto rispetto all’uso degli assegni di 53 società fittizie intestate a prestanome, alcuni dei quali addirittura clochard. Determinanti sono state le dichiarazioni di un funzionario bancario, che si trova tra gli indagati nell’inchiesta della Procura, che ha confermato la tesi degli inquirenti: c’erano alcuni istituti di credito compiacenti che facilitavano le operazioni dei Citarella. E in una occasione una banca ha consentito il prelievo – in un solo giorno – di un milione e novencentomila euro in contanti.

Ci sono due cilentani 136 sono in tutto gli indagati tra i quali diversi personaggi illustri. Nel ciclone sono finiti Silvio Sarno, ex presidente degli Industriali di Avellino, e Enrico Esposito della Esa Costruzioni. Ma nel registro spuntano i nomi di due cilentani: si tratta di Daniele Vasco di 57 anni residente a Prignano Cilento e Fabio Guerra di 41 anni residente a Altavilla Silentina.

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