Camerota, Scarpitta:«Grazie ai cittadini per il loro voto libero. Ecco le verità che non vi hanno detto»

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Camerota, Scarpitta:«Grazie ai cittadini per il loro voto libero. Ecco le verità che non vi hanno detto»

Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore

Scrivo a pochi giorni dalla chiusura di una vivace campagna elettorale per informare i cittadini di Camerota, attraverso questo giornale, su molte cose opportunamente sottaciute su cui ritengo necessario fare chiarezza.

Innanzitutto intendo esprimere il mio più autentico ringraziamento ai tantissimi elettori del comune di Camerota, poco meno della metà, che hanno creduto in me e nella mia squadra fatta di persone oneste, serie, autorevoli che sono riuscite a conquistarsi una immagine pulita in molti anni di vita e di buon operato nell’interesse della popolazione. Mi permetta una piccola analisi dopo qualche giorno dal risultato finale che ci ha visti andare all’opposizione. Credo che mai come in questa occasione il voto libero, quello non inquinato da minacce, ricatti o peggio ancora da promesse, abbia raggiunto un così grande risultato. E’ il segno di una premessa più che significativa per continuare quell’opera di pulizia morale e di politica concreta, fatta di fatti e non di chiacchiere, che ormai da anni mi vede impegnato. Quella che non intendo mollare a maggior ragione oggi che la metà della popolazione chiede a me e ai miei compagni di proteggere e dare forza a una così legittima rivendicazione. Non difenderemo soltanto loro, quella metà della popolazione che ha voluto dire no a un trentennio di politica clientelare, sporca, di bassa lega, di scempi e di incompiute, di casse pubbliche svuotate e di vantaggi personali, ma difenderemo anche quelli che mancano all’appello. Ovvero quei tanti cittadini che pur credendo in noi e nell’opportunità di dare una svolta a questo comune e di spazzare via tutti quelli che fanno male al futuro dei nostri giovani, non sono riusciti a liberarsi dalle catene del ricatto e della promessa di un posto di lavoro, verso i quali dimostreremo comprensione e ci adopereremo per offrire una sponda a cui appoggiarsi per quell’emancipazione civile così necessaria e urgente. Come vede dovremo rappresentare molti cittadini, sicuramente la maggior parte del comune reale. E lo faremo. Chiudo questa parentesi sulle elezioni trascorse garantendo il mio impegno per una opposizione politica determinata ed inflessibile che continuerà ad avere un solo obiettivo, quello di difendere l’interesse collettivo ed evitare che della cosa pubblica qualcuno ne faccia un interesse privato. Continueremo a chiedere la politica dei piccoli passi come dimostrato in campagna elettorale dove non abbiamo disegnato scenari fantasmagorici come i nostri avversari ma abbiamo parlato di aggiustare strade, abbellire i paesi, ripartire da una occupazione sana, da una edilizia del recupero e da un protagonismo lavorativo di giovani con idee già sperimentate altrove, immediatamente realizzabili in casa nostra, con piccole iniziative imprenditoriali, nel segno dell’innovazione. E a tutto questo abbiamo individuato le risorse economiche su cui poggiarsi a partire dalla rinuncia ai nostri compensi come amministratori, fino a politiche di regolarità e correttezza contabile nell’amministrazione, di recupero di spesa inutile e di riorganizzazione dell’intera macchina amministrativa, da gestire, a nostro avviso, come una azienda che abbatte i costi, ottimizza le risorse umane e strumentali, mette gli uomini giusti al posto giusto, verifica il raggiungimento degli obiettivi assunti, premia chi li centra in pieno e punisce chi non li raggiunge. Questo volevamo realizzare. Ma poco più della metà della gente (non tutta di casa nostra) ha preferito rivedere un film che si ripete da decenni e che però ora rischia di non ripetersi più poiché al di la del baratro economico e amministrativo non c’è che il vuoto e il nulla per i cittadini, mentre finisce per raschiare il barile solo chi ha le leve di comando in mano. E sono convinto che proveranno di nuovo a raschiare il barile, come hanno fatto per decenni concependo l’amministrare come l’unico luogo dove procacciarsi uno stipendio (e che stipendio), senza dare conto a nessuno dei risultati. Mentre noi non sappiamo e presumo non sapremo tutto questo quanto ci costerà nell’immediato e nella prospettiva. Sottolineo che il risultato elettorale è anche frutto dell’incidenza di aventi diritto al voto, non realmente residenti a Camerota. Cittadini del Napoletano, parcheggiati e usati all’occorrenza per cambiare le sorti della politica locale. Gente che non conosce e non vive il nostro paese ma che al momento giusto lo affida a chi gli permette qui di fare quello che vuole. 

In questo tempo sono stato accusato di tante cose: di essere un imprenditore che non tratta adeguatamente i propri dipendenti, di essere un incapace, di non avere la laurea, di essere uno scemo, di fare le televendite. Sono stato anche additato come il responsabile della pubblicazione su questo giornale di cui sono e sarò l’editore, di alcuni fatti di cronaca come quello dell’usura esploso a Camerota. Sui fatti di cui sopra mi limito a ricordare che il mio percorso di imprenditore è passato attraverso il miglioramento delle condizioni di vita di decine e decine di famiglie che anche grazie alla mia impresa hanno conosciuto una opportunità di reddito e una prospettiva di futuro. Chi ha voglia di saperne di più può rivolgersi ai tantissimi miei collaboratori delle tante iniziative imprenditoriali, sociali, sportive e ludiche nelle quali provo a lasciare un piccolo segno della mia presenza e anche della mia generosità, se mi è minimamente consentito. Quanto invece all’ultimo caso citato, particolarmente nel quartiere punta di Marina di Camerota, sono stato oggetto di denigrazione e di offese, di cui ho riscontri oggettivi ed incontestabili. C’è anche chi ha indicato a persone di non rifornirsi più nelle mie aziende. Tralasciando questi aspetti mi limito a dire che la verità sui fatti ipotizzati legati all’usura e ai presunti usurai la tirerà fuori senz’altro la magistratura. Auspico che le persone coinvolte convincano i giudici della loro innocenza. Se una riflessione mi è consentita dico che fa impressione ad una persona come me vedere il giorno dopo questi episodi che l’argomento che va per la maggiore non è riguarda le gravi accuse che pendono su alcune note persone e gli scenari tragici che potrebbero prefigurare rispetto a chi ne sarebbe rimasto travolto o stritolato, quanto piuttosto il fatto che questo giornale ha pubblicato i nomi degli arrestati. Tranne poi accorgersi il giorno dopo che tutti i giornali campani hanno fatto lo stesso. Chissà se sono giornali quelli che fanno fino in fondo il proprio dovere o chi invece evita di farlo per chissà quali ragioni. Di sostegno economico? Ragioni di reverenza al potente di turno? Anche in questo caso il giornale del cilento marca una differenza poiché ha dimostrato di non rinunciare al dovere di cronaca anche dinnanzi al rischio (provato) che ti tolgono la pubblicità. Fin dal primo giorno l’unico patto sottoscritto con la direzione di questo giornale, voglio ricordare, è l’autonomia dei giornalisti sui contenuti e la non interferenza dell’editore sul prodotto notizia.  In questo caso, ma anche in altri casi, anche quando le accuse ipotizzate erano rivolte alla mia persona, anche quando sono stato chiamato traditore e questo giornale l’ha pubblicato, non ho  interferito e il giornale autonomamente ha deciso di pubblicare, attenendosi a mio avviso all’unica ragione a cui rispondere, ovvero se vi fosse o meno una notizia. Ho svolto una campagna elettorale molto accesa durante la quale sul giornale di cui sono editore non è stata pubblicata una sola riga su mie dichiarazioni o in qualche modo a me favorevole. Rispetto alla regolarità di quanto realizzato dai giornalisti del giornale del Cilento che mi risulta solo nel giorno delle elezioni amministrative hanno raggiunto 10mila contatti (colgo l’occasione per complimentarmene), mi limito a sottolineare la professionalità del direttore, garante primo ed ultimo di ogni pubblicazione, verso il quale sono piovute decine e decine di minacce di querela dall’inizio di questa avventura, tutte  e dico tutte poiché ne sono a conoscenza, tramontate sul nascere per la propria inconsistenza oppure finite come carta straccia nei cestini di chi ne è competente quando sono approdate nelle mani di chi è tenuto a verificare se il giornale si sia attenuto al dovere di informare o lo abbia violato per altri interessi. Segno evidente che il giornale del Cilento sa quello che pubblica nell’ottica di essere sempre e solo di servizio ai suoi lettori e ai suoi cittadini, verificando le informazioni di cui viene in possesso e attenendosi a criteri di obiettività. Certo è possibile sbagliare per tutti e chissà in quante occasioni è capitato anche a questa squadra di giornalisti. Ma mai è accaduto nelle situazioni contestate. Mi chiedo se sulla storia dell’usura ci sia stata o meno da parte di altre testate locali ( o pseudo tali) uno sbilanciamento o un bilanciamento. Se alle presunte vittime sia stato dato lo stesso spazio che invece è stato riservato agli accusati. Sulla storia dell’usura come sulle altre vicende di interesse pubblico, penali, amministrative, politiche e di altra natura sono sicuro che questo giornale continuerà a fare il proprio dovere. Sono a conoscenza che fin dai primi momenti di questa indagine sulle ipotesi di usura a Camerota i giornalisti di questo giornale sono a lavoro nel procacciamento di informazioni e documenti utili a fare informazione, come sono a conoscenza del fatto che molto di questo materiale è stato finora raccolto e di quanta cautela viene utilizzata nel trattamento di informazioni scottanti e delicate. I tempi lunghi per l’elaborazione dei documenti in possesso dei giornalisti sono l’indice della professionalità impiegata che fa scivolare in secondo ordine la necessità dello scoop in tempi veloci, facendo spazio alla operosità della verifica e della ricerca di prove a garanzia delle persone coinvolte attivamente e passivamente. L’augurio che faccio a questi giornalisti è lo stesso che faccio ai miei cittadini: non lasciatevi intimorire dalle minacce di querela o di ripercussioni. Alla nostra gente chiedo di non lasciarsi spaventare dalle minacce che già giungono dalle prime epurazioni che ci sono state e che posso provare immediatamente. Lottate contro il modo sporco di intendere la politica, il bene pubblico e le relazioni umane. Io continuerò ad essere dalla vostra parte.

Mario Salvatore Scarpitta

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