Teggiano, mozzarella blu all’interno di un merket: ritorna il caso

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Teggiano, mozzarella blu all’interno di un merket: ritorna il caso

E’ tornato dopo non molto il fenomeno «mozzarella blu» nel salernitano, in particolare a Teggiano nel mezzo del Vallo di Diano. Una donna originaria del posto, nell’aprire una confezione di latticini di fior di latte ha scoperto che una mozzarella era di colore bluastro. Ha così immediatamente avvertito la competente Asl.

Il caso torna agli onori della cronaca dopo giusto due anni: nel luglio del 2010 si registrarono diversi casi di ‘mozzarella blu’ che crearono allarmismi tra i consumatori. Ma, come accertato, il fenomeno della colorazione bluastra delle mozzarelle dipende, per lo più, dal batterio ‘pseudomonas fluorescens’ presente nell’acqua e non nel latte.

Le cause della colorazione Le mozzarelle che si colorano di blu (ma in alcuni casi la colorazione più virare verso il rosa) contengono questo particolare batterio che le rende indigeste, ma soltanto alla vista. Le ragioni della presenza dello Pseudomonas, quelle sì, rimangono sostanzialmente avvolte nel mistero. Le ipotesi più accreditate? Acqua per la lavorazione dei latticini contaminata all’origine oppure il frutto di un tentativo di sofisticazione alimentare con l’utilizzo di partite di latte congelato o in polvere, seppur non nocivo per chi lo consuma. Per evitare la cattiva pubblicità molte aziende produttrici hanno ridotto la data di scadenza dei loro prodotti da 25 giorni a due settimane ed è vero che le mozzarelle colorate vengono puntualmente ritirate dal mercato, ma la realtà è che il processo con il quale queste assumono la colorazione ha tempi variabili a seconda delle modalità di conservazione.

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