Scomparso Ascea, sub pronti a ispezionare i fondali. Particolare porta a un incrocio di destini

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Scomparso Ascea, sub pronti a ispezionare i fondali. Particolare porta a un incrocio di destini

Allarme per un giovane che è scomparso giovedì sera da Ascea. Le prime ricerche delle forze dell’ordine sono iniziate verso le 20 e proseguite fino alle 23, si sono concentrate soprattutto sulla spiaggia vicino al lido Sabbia d’oro dove è stata ritrovata la sua bici. Lì vicino sono state ritrovate anche una felpa con il cappuccio e un berretto, che la madre e la cugina hanno riconosciuto essere del giovane. Giovanni Oricchio, 38enne di Ascea, non torna a casa da giovedì. I familiari hanno dato subito l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Vallo che hanno avviato le prime ricerche, andate avanti fino a tarda notte. Poi sono state riprese alle prime luci del mattino, quando sono intervenuti anche i vigili del fuoco con un elicottero e due motovedette della Capitaneria di porto di Palinuro e Acciaroli per cercare in mare. 

Si è cercato ovunque e fino alle 2 di notte: per terra sono state organizzate squadre di ricerca, una ventina tra forze dell’ordine, volontari della protezione civile e cittadini. Hanno perlustrato tutta la spiaggia, dal bagnasciuga alla strada che costeggia il mare, poi la linea ferroviaria che va dalla galleria sottostante la scogliera, dal lato Pisciotta, fino al tunnel degli scavi di Velia. Sono stati battuti canneti, fossati, cespugli, sponde dei fiumi Fiumarella e Alento. Ispezionati casolari abbandonati, ruderi, pozzi, abitazioni in costruzione, villaggi, lidi e sottopassi. Ma di Giovanni nessuna traccia.

Eppure qualcosa fa ben sperare: il telefono del ragazzo ha squillato da giovedì sera, momento della scomparsa, fino a venerdì mattina intorno alle 8. Da quel momento c’è stata solo la segnalazione che la sim card aggancia una volta la cella di Ascea capoluogo e in altre occasioni la cella di Castelnuovo Cilento, segno che probabilmente il cellulare si sia spostato in linea retta dalla scogliera agli scavi di Velia. Se la sim fosse agganciata a una sola cella, sempre la stessa, si potrebbe pensare che il telefonino sia caduto da qualche parte, ma questo particolare, e cioè che il cellulare aggancia una volta una cella, una volta l’altra, fa pensare che Giovanni si stia nascondendo. A supporto di questa ipotesi due testimonianze. Secondo i  testimoni sentiti, l’uomo sarebbe stato visto girare al centro del paese a bordo di un’altra bici intorno alle 9 e alle 10 di venerdì.

A non essere più tornato a casa è un 38 enne di Ascea, Giovanni Oricchio. Il giovane soffrirebbe di disturbi mentali e in passato sarebbe stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio. Chiunque ha notizia di Giovanni Oricchio può contattare le forze dell’ordine, tenendo presente che non porta il pizzetto da diverso tempo, dunque la foto va immaginata senza questo particolare. Ora si sta coordinando l’intervento dei sommozzatori per scandagliare i fondali e ispezionare i massi che sono in mare a protezione della costa, quelli che sono sul tratto che va dalla foce Alento a Casal Velino. Domenica un elicottero dei carabinieri ha sorvolato tutta la zona senza esito e sono state visitante le registrazioni delle telecamere della stazione di Ascea, dalle quali è emerso che non ha preso il treno, almeno non dalla stazione della cittadina. 

Un particolare, sabato, ha fatto pensare al meglio, quando un volontario ha fatto sapere che forse aveva ritrovato il ragazzo. Una forte somiglianza con Giovanni Oricchio e anche lo stesso nome, ma l’uomo ritrovato è un ragazzo di Torino. Storie e destini che si incrociano e che almeno da una parte fanno tirare un sospiro di sollievo. L’uomo confuso dal volontario stava raggiungendo la Sicilia, terra natale, in cerca di lavoro. Ma è salito in treno senza biglietto ed è stato costretto a scendere a Salerno. Ha camminato 3 giorni a piedi, senza mangiare e bere, poi è stato confuso e identificato ad Ascea. Ha raccontato che dopo la separazione dalla moglie ha perso tutto, il figlio è in affidamento ai servizi sociali e lui, senza soldi e lavoro, stava andando a cercare fortuna in Sicilia. Attualmente è ospite di una famiglia di Ascea, ha un tetto e ha trovato un lavoro in un’azienda agricola.

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