‘Il Burlone Divino’: a Laurino il convegno studi per il riconoscimento della maschera di Pulcinella come patrimonio immateriale dell’Unesco

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‘Il Burlone Divino’: a Laurino il convegno studi per il riconoscimento della maschera di Pulcinella come patrimonio immateriale dell’Unesco

Nel convento di Sant’Antonio da Padova, a Laurino, il prossimo 19 settembre, a partire dalle ore 15.30, si svolgerà il Convegno Studi ‘Il Burlone Divino’, organizzato dal comitato promotore per la valorizzazione della Maschera di Pulcinella come bene immateriale dell’umanità. In questo modo, si entra nel vivo di tale ambizioso progetto, che ha preso il via nei mesi scorsi.

In particolare, l’incontro servirà a illustrare le motivazioni che hanno spinto gli ideatori dell’iniziativa a creare le condizioni per sostenere la candidatura della maschera come bene immateriale dell’umanità riconosciuto e protetto dall’ Unesco. Il comitato mette insieme consolidate competenze scientifiche e organizzative, quelle della professoressa Simona De Luna, Direttrice del Laboratorio antropologico dell’ Università di Salerno, la psicologa Sandra Maragno,  amministratore unico della SeleFor, il professore Domenico Scafoglio, già ordinario di Antropologia all’Università di Salerno, Presidente de ‘La Rete’, associazione per l’unificazione dei saperi antropologici, letterari, filosofici, psicologici, e Carlo Sacchi.

Figura universale e al tempo stesso incarnazione etnica, campana ma anche italiana e perfino mediterranea ed europea, di un grande archetipo culturale  presente in analoghe forme su scala planetaria, Pulcinella nella sua storia plurisecolare ha trovato la sua comunità d’origine e d’elezione in Napoli e nella Campania, che per questa ragione – in sintonia con quanto richiesto dal regolamento Unesco per l’individuazione e il riconoscimento delle ‘comunità prototipo’ abilitate a sostenere le candidature –  hanno tutte le caratteristiche per  diventare titolari dell’ importante iniziativa.

Presente in quasi tutti i generi teatrali tradizionali popolari, semipopolari e colti – la Commedia dell’ Arte, la Commedia “ridicolosa”, il teatro delle maschere, l’ opera buffa, il teatro di figura, il balletto, il teatro di strada  e così via – Pulcinella è stato ed è ancora una figura centrale del Carnevale, con straordinarie varianti locali, nelle quali si è espressa per secoli la creatività e l’ identità del genius loci; è diventato un tema letterario e musicale, attraverso cui la comunità elettiva ha riflettuto sui grandi temi della vita, della morte, dell’ amore, con ironia e filosofia, trasgressione e saggezza.  La maschera ha assunto nel tempo le caratteristica delle figure totemiche, radicandosi profondamente negli usi e nelle tradizioni culturali, religiose e magiche del territorio, dove è tuttora presente come folklore vivente, dotato di una vitalità  tutt’altro che ‘residuale’. 

La comprensione di Pulcinella presenta tutte la complessità dei fenomeni solo apparentemente semplici: alcuni dei personaggi più importanti della cultura occidentale, come  Goethe,  Jung,  Lacan, alla nostra maschera hanno dedicato pagine che hanno fatto luce sullo spessore che la  risata pulcinellesca  nasconde e rivela: al punto che, con qualche esagerazione, Alessandro Fontana ha scritto che Cristo e Pulcinella, spesso associati nelle rappresentazioni e nelle narrazioni, ‘appaiono come le figure costitutive della scena simbolica italiana, allo stesso modo in  cui Dioniso e Apollo, secondo Nietzsche,  lo erano per la scena greca’.

Questi ed altri temi  saranno oggetto di discussione nel Convegno che Laurino ospiterà il  19 settembre, con la partecipazione di specialisti quali Domenico Scafoglio, Annamaria Amitrano e Simona De Luna, insieme a Antonio Fava, uno dei protagonisti del revival della Commedia dell’ Arte: temi che si intrecceranno con la discussione – che avvierà Annamaria Amitrano,  prof. Ordinaria all’ Università di Palermo –  sui risvolti economici e sugli effetti positivi che potrà avere la valorizzazione della maschera come bene culturale  sull’ immagine e  sulla promozione del territorio. 

A tal riguardo, Sacchi ha puntualizzato: «È importate candidare la maschera per l’indotto economico che da ciò si può generare. Penso agli operatori dello spettacolo – autori, registi attori – che ruotano intorno a Pulcinella, i quali cercano di fare il possibile per assicurare la trasmissione dei saperi dagli attuali maestri ai futuri interpreti e insegnanti. Si tratta, quindi, di un indotto economico non indifferente».

L’iniziativa di Laurino sarà soltanto un inizio, a cui seguirà una serie di attività volte ad operare una ricognizione della presenza di Pulcinella nella cultura e nella società campana, nella forma di ‘patrimonio vivente’, da certificare con un intenso e dettagliato lavoro di catalogazione e documentazione.

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