Camerota punta al ritorno del Leone di Caprera: un museo interattivo per accogliere il gioiello restaurato

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Camerota punta al ritorno del Leone di Caprera: un museo interattivo per accogliere il gioiello restaurato

L’imbarcazione a ‘guscio di noce’, entrata nella storia per la traversata oceanica avvenuta alla fine dell’Ottocento dall’Uruguay all’Italia, compiuta da tre coraggiosi marinai Vincenzo Fondacaro, Orlando Grassoni e Pietro Troccoli, è nei pensieri di Camerota da sempre. Al punto che nel corso degli anni si sono susseguite diverse iniziative per riportare la baleniera, restaurata a Livorno, nel piccolo centro cilentano che diede i natali a uno dei tre marinai, Pietro Troccoli. Ed è dei giorni scorsi il convegno-seminario organizzato dall’associazione Tuttinsieme che invece ha puntato i riflettori innanzitutto su una risoluzione definitiva e sulla realizzazione di un museo che possa accoglierlo: il progetto di un museo interattivo della marineria, non un’urna di vetro nel quale rinchiudere la goletta, ma un luogo di condivisione tra territorio e scuola. «Il mare ritorna nelle idee di Tuttinsieme e riparte dal Leone di Caprera», commenta il presidente Mario Scarpitta che ha organizzato il seminario che si è svolto lo scorso 5 novembre all’Happy Village, a Marina di Camerota, che è stato introdotto dall’esecuzione degli inni nazionali d’Italia e Uruguay, paesi che hanno visto la goletta protagonista, da parte dell’Orchestra da Camera del Cilento.


L’apertura dei lavori è stata affidata a Gennaro Attanasio, skipper, con un approfondimento tecnico dell’imbarcazione e delle tecnologie marinare dell’epoca, dimostrato agli studenti presenti. Al seminario hanno preso parte l’onorevole Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giuseppe D’Angelo, prof. del Dipartimento di Scienze Umane, filosofiche e della Formazione dell’Università di Salerno, la professoressa Anna Maria Giarletta che ha presentato il preliminare del progetto per il ritorno del Il Leone di Caprera a Camerota e la realizzazione di un Museo interattivo della marineria. Tra i relatori Irene Boldriga, coordinatore europeo del Progetto Items, Innovative Teaching for European Museum, e presidente nazionale dell’Anisa, che ha descritto il contesto storico e artistico dell’800, periodo in cui ha preso il via l’impresa dei marinai italiani. L’avvocato Lorenzo Mazzeo, di Mare Nostrum, ha illustrato la mission della fondazione che presiede e il ruolo di promoter nel progetto per il Leone di Caprera. Federico Conte, della Fondazione Mare Nostrum, ha sottolineato l’importanza della goletta per il territorio di Camerota e ha dimostrato la ferma volontà di riportare la goletta a Camerota, per Camerota e per il Cilento.

Cono D’Elia, vicepresidente del Parco nazionale del Cilento, ha sottolineato la vicinanza del Parco alla realizzazione di reti museali come unica alternativa per la sopravvivenza dei musei, e a proposito di emigrazioni ha raccontato l’esperienza del progetto Radici del Parco realizzato per i tanti emigrati cilentani in sud America. Luigi Maffei, direttore del Dipartimento di Architettura e Ambiente dell’Università di Napoli, ha espresso la volontà di dare il via nel dipartimento a un concorso di idee per relizzare un brand per il Leone di caprera, e far nascere un nuovo stimolo. Anche Franco Castiello, presidente della Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania, ha dimostrato la necessità di riportare il Leone di Caprera a Marina di Camerota «senza rassegnarsi» e «partendo con una crociata in cui esserci tutti per sviluppare una nuova economia per questa terra». Ma l’ospite più atteso è stato Orlando Troccoli, pronipote dell’eroico Pietro, che ha ripercorso i fatti più importanti che hanno visto coinvolta la sua famiglia nel ritorno del Leone di Caprera a Camerota nel 1995.  Presenti anche Antonio Romano, sindaco del Comune di Camerota, per i saluti e l’onorevole Carmelo Conte al quale sono state affidate le conclusioni del lungo seminario, moderato dalla giornalista Marianna Vallone.

«Un gioiello che Camerota ambisce, indicandolo come attrattore turistico così come lo indicò il ministero dell’Ambiente alla vigilia della istituzione dell’Area Marina Protetta di Costa degli Infreschi e della Masseta, erogando i fondi per il restauro.  – commenta nella nota Mario Scarpitta, presidente dell’associazione Tuttinsieme all’indomani del seminario – Non si vuole scippare il ‘Leone’ a Milano ma si vuole costruire in concorso una nuova rotta. Non ci interessa chi ha sbagliato ma ci interessa disegnare un nuovo percorso».  Queste l’idea di Tuttinsieme. «Se il Leone di Caprera non ha mosso l’interesse in coloro che hanno governato il comune negli anni che lo hanno visto ritornare a Milano, Tuttinsieme vuole invece attestare a Milano la seria volontà di volerlo a Marina di Camerota ed ha iniziato a tessere già da un anno, una serie di relazioni con enti e personalità», spiegano.  

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(foto Pietro Avallone)

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