Consiglio regione Campania su Prgru: sempre più verso la discarica del Cilento. Proteste sotto la regione contro il piano “Discariche e inceneritori”
| di Biagio Cafaro
Proteste a Napoli. Ondata di proteste contro il Piano regionale gestione rifiuti urbani che dovrebbe essere approvato oggi dal consiglio regionale della Campania. I primi a manifestare contro il Piano vari comitati di cittadini che si sono ritrovati questa mattina sotto il palazzo del Consiglio regionale. I ‘Cittadini per un piano alternativo dei Rifiuti’, che raccoglie gran parte dei comitati campani eco-ambientalisti regionali. Insieme a loro c’erano pure i disoccupati di Forza sociale, che dimostravano per il lavoro. La protesta riguarda “l’iniquo piano regionale rifiuti che prevederà l’apertura indiscriminata di nuovi invasi, cioè discariche, e impianti insalubri di I Classe, vale a dire gli inceneritori, senza regola alcuna”. Una di queste discariche dovrebbe sorgere nel territorio del Cilento, precisamente in località Mazzavacche di Vallo della Lucania. La proposta alternativa dei cittadini per un piano alternativo dei rifiuti prevede “riciclo totale, centro vedelago e impianti di compostaggio aerobico e aborrano da qualsivoglia “accordo” o “compromesso” sulla localizzazione di tali impianti insalubri sul territorio regionale”. A protestare anche una delegazione di Cilento oltre il Rifiuto.
Emendamento per permettere discariche nel Cilento. Secondo indiscrezioni il consigliere regionale Giovanni Fortunato, diventato noto per l’espressione “non si vede dalla costa” a proposito della discarica di Laurito, avrebbe presentato un emendamento per aggirare i vincoli sulle aree protette. Tale emendamento permetterebbe la costruzione di discariche anche all’interno del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e quindi aprirebbe la strada al Polo ecologico di Vallo della Lucania o a quello che sarà, anche una mera discarica. Nel Prgru sarebbero previsti 4 inceneritori in Campania, uno dei quali a Salarno.
I dinieghi di Legambiente e Wwf. Intanto giungono i pareri di Legambiente e del Wwf a riguardo del Prgru, che bocciano la proposta. Legambiente, come già ha fatto il comitato “Cilento oltre il Rifiuto” contesta la soglia del 50% di raccolta differenziata, per l’associazione ambientalista la soglia di differenziata dovrebbe partire dal 65%.
Il Wwf contesta la manipolazione del concetto di sviluppo sostenibile e anch’esso critica la soglia del 50% di raccolta differenziata: “Il Piano sceglie uno scenario in cui è evidente una manipolazione del concetto di sviluppo sostenibile, che significa ben altro che fare inceneritori – aggiunge l’associazione – Vengono disattesi gli obblighi nazionali di raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro quest’anno, manca una qualsiasi previsione riguardo la prevenzione dei rifiuti, che dal 2014 diviene obbligatoria”.
Il Prgru, per il Wwf, viola la direttiva comunitaria e la normativa italiana “inverte la gerarchia della gestione dei rifiuti, mettendo in ordine di importanza lo smaltimento (l’incenerimento e la discarica) e il recupero energetico rispetto alla prevenzione (nulla viene disposto), la preparazione per il riutilizzo (nulla viene disposto), il riciclaggio (nulla viene disposto, tranne una generica indicazione della differenziata al 50%”
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