Spremute d’arancia per la merenda tra i banchi di scuola del basso Cilento
| di Marianna Vallone«Una spremuta al giorno toglie l’influenza di torno». Ogni scusa è buona per fare una merenda sana nelle scuole del basso Cilento, soprattutto in quelle dell’istituto statale di Santa Marina – Policastro, dove già da tempo sono bandite le merendine confezionate a favore di quelle «a chilometro zero». Nelle scuole dell’Infanzia e nelle Primarie, che fanno capo alla preside Maria De Biase, la merenda è a base di pane ed olio extravergine locale e spremute d’arancia, ci sono gli orti, si ricicla, è bandita la plastica e l’alimentazione segue le linee della Dieta Mediterranea. Una rivoluzione quella portata avanti dalla preside d’origine napoletana, arrivata dieci anni fa nel golfo di Policastro. I piccoli studenti hanno un menù settimanale a base di verdure, di pane e olio e frutta di stagione. La maggior parte dei prodotti, consumati nelle mense scolastiche, vengono prodotti negli orti scolastici curati dai ragazzi o dalla comunità locale.
Ora la preside sul gruppo Facebook dell’Istituto lancia l’appello e chiede alle famiglie di Policastro, Santa Marina e Casaletto Spartano, di donare arance e mandarini alle scuole per le spremute per la merenda degli alunni. «I nostri bambini e i ragazzi ve ne saranno grati. Combattiamo così il picco dell’influenza – spiega la De Biase – e contribuiamo tutti al benessere e alla buona alimentazione dei nostri alunni e di tutto il personale della scuola».
Si sa, una buona dose di vitamina C fortifica il sistema immunitario e contribuisce a strutturare una corazza contro raffreddore e influenza. Più di tutto in queste scuole i bambini imparano uno stile di vita sano e genuino basato innanzitutto sulla corretta alimentazione, la conoscenza dei prodotti, e la ricchezza delle produzioni del proprio territorio.
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