Degrado al castello di Marina di Camerota, in redazione la lettera di un turista toscano:«Dalle mie parti opere del genere vengono valorizzate, non trascurate» (FOTO)

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Degrado al castello di Marina di Camerota, in redazione la lettera di un turista toscano:«Dalle mie parti opere del genere vengono valorizzate, non trascurate» (FOTO)

Terza puntata sull’inchiesta che in questi giorni ha cercato di fare più chiarezza sulla situazione attuale del palazzo marchesale, per molti castello, di Marina di Camerota. E’ giunta in redazione una lettera firmata da Duccio Baffoni, residente in Toscana, che per la seconda volta visita Camerota. Duccio ha perlustrato il territorio e non riesce a farsi una ragione di come opere del genere vengano privatizzate e trascurate. Parla del palazzo marchesale, ma non tralascia la torre del Poggio origini. Dalla frazione Marina, Duccio si è spostato a Camerota paese per visitare la rocca che svetta nella parte alta della collina. Eccole le parole del turista toscano.

«Gentile giornaledelcilento,
mi chiamo Duccio Baffoni, sono toscano e sono per il secondo anno turista a Marina di Camerota. Ho letto il vostro articolo sul castello di Marina di Camerota e ho avuto un sollievo perchè è da giorni che ci penso, ma parlando con alcune persone mi sembrano tutte rassegnate. Ci tengo a dirvi alcune cose dal punto di vista di un turista che anche quest’anno ha deciso di venire in questo posto. L’anno scorso mi hanno invitato a visitare le torri saracene che sono qui. Quando mi hanno detto che una di queste, quella dove è stato fatto un “restauro” è di un privato non credevo ai miei occhi. Ma poi ho visto che c’erano delle barriere e allora ho capito che era tutto vero. Non ci credevo perchè dalle mie parti sui beni di interesse culturale non ti permettono neppure di utilizzare un grammo solo di cemento. Figuriamoci a concepirla in mano ai privati o addirittura immaginarla con l’impalcatura e ditte private che eseguono restauri in quel modo, si sarebbe scatenata una ribellione generale. E invece ho visto molto cemento utilizzato tra l’altro proprio sugli scogli a un passo dal mare. Poi ho visitato le altre due torri saracene e ho constatato che sono in uno stato di conservazione pessimo, queste si urgono un buon restauro, ma regna l’assoluto abbandono. Quasi viene da pensare che almeno il privato qualcosa ha fatto. Ma non vorrei dirlo perchè mi sembra una bestemmia, mi chiedo come fa il Comune ad accettare una cosa di questo tipo, come può presentarsi ai cittadini in questo modo nel quale un privato riesce a prendersi quanto di più prezioso e facendo le cose in maniera approssimativa risulta essere meglio di quanto riesce a fare un’amministrazione pubblica? Poi passeggio per il lungomare, per il porto e mi chiedo perchè lasciarlo in quel modo. Ho visto una magnolia antica, già l’anno scorso che veniva barbaramente danneggiata per l’installazione di certe luminarie credo per la festa patronale. Quest’anno mi è venuto un colpo al cuore vedere cosa è accaduto nel frattempo.

Ho fatto anche un giro a Camerota, ho attraversato con l’auto la strada che porta al paese ed ho parcheggiato l’auto all’ingresso del paese per arrivare a piedi fino alla Rocca medievale. Cosa volete che vi dica, innanzitutto la strada pericolosissima con un muretto che andrebbe completamente sostituito o comunque adeguato alle normative. E poi attraversando il paese il degrado più assoluto, che desolazione, senza un minimo di accenno di recupero storico. Una paese così, in Toscana sarebbe, come tanti centri lo sono, una bellezza degli occhi. Verrebbe immediatamente ristrutturato con anche la possibilità di aiuti economici. Sono stato un amministratore pubblico e quello che dico lo dico con cognizione di causa. E alla fine il castello di Marina di Camerota, un castello marchesale lasciato in quel modo come avete scritto anche voi. Da italiano mi sento offeso che possa succedere tutto questo. Quel bene mi dicono che è di un privato, ma no, quel bene è anche mio, quel bene è di tutti gli italiani e di tutti i cittadini del mondo, come anche le torri, la rocca di Camerota e le tante cose belle che Dio e la storia vi hanno consegnato. Anche in altre parti d’ Italia i comuni, le amministrazioni si confrontano con privati quando strutture nobili di famiglie storiche, tenute antiche vengono tramandate da generazioni e quindi in mano a privati. Ma se c’è l’interesse culturale i comuni possono sempre chiedere di acquistarli. Ne hanno diritto ed anche vantaggi burocratici ed economici. Tanti sono i modi per farlo anche attraverso fondazioni o con progetti di recupero per la realizzazioni di luoghi di cultura per il pubblico, tra l’altro il pubblico ha anche la possibilità, in casi estremi, di intraprendere una strada diversa da quella dell’acquisto, sempre finalizzata all’interesse pubblico se proprio non si riesce a chiudere una mediazione. Ma anche che la si voglia buttare addosso ai privati è mai possibile che il pubblico possa concepire tutta quella sporcizia, è mai possibile che non si provveda almeno ad una bonifica dell’area e ad un recupero di quanto c’è intorno a quella struttura in attesa che possa essere opportunamente valorizzata? Ecco sono convinto che occorrerebbe fare pochissime cose che impiegano al massimo 3-5 anni, farle bene, con risorse private e pubbliche messe insieme ma soprattutto con le persone giuste e il coinvolgimento di associazioni di categoria. A partire dalla valorizzazione di quelle torri, dalle aiuole con i fiori lungo il porto, dal rifacimento di quel muretto di cemento che va fino a Camerota, dalla sistemazione del borgo medioevale e alla riappropriazione e valorizzazione di quel castello. Sono le poche cose per cui un turista come me potrebbe ritornare qui e tanti verrebbero, a cosa aspettate!»

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