Soprintendenza boccia 11 progetti su 13, scatta la denuncia del Comune di Santa Marina
| di Marianna Vallone
Quasi il 90 per cento delle autorizzazioni edilizie rispedito al mittente con un diniego della Soprintendenza di Salerno che ha portato l’amministrazione di Santa Marina a prendere provvedimenti, e cioè dieci pagine di denuncia contro il soprintendente Gennaro Miccio e il funzionario Carmelo Mola. La lunga e dettagliata querela porta la firma del sindaco di Santa Marina che vuole fare chiarezza sui diversi progetti del Comune che sono stati bocciati dalla soprintendenza di Salerno. Al vaglio dell’autorità giudiziaria ci sono gli interventi comunali bocciati dall’ente. Su 13 progetti ne sono stati approvati solo due. «Si approva altrove e si boccia in Cilento», ha detto Giovanni Fortunato, presidente del consiglio comunale di Santa Marina. Fortunato spiega che l’intervento di riqualificazione di una villa nel centro storico è stata bocciata 3 volte. «C’è una recinzione in ferro arrugginito, vogliamo riqualificare e non ci approvano i progetti, mentre magari c’è l’assenso sull’abusivismo». Fortunato contesta anche per la denuncia arrivata per la strada dietro al centro storico. «L’avevamo fatta perché la pavimentazione non sopportava il carico dei mezzi pesanti che transitavano e cedeva». In quel caso la storia è andata per le lunghe: quasi due anni e mezzo di sequestro, della strada e dell’abitazione di un dipendente comunale, ricorsi al Tar, poi la sentenza che da ragione al comune di Santa Marina. «Dobbiamo tutelare i cittadini – precisa Fortunato al giornaledelcilento.it – si ha paura di investire, i giovani vanno via, l’economia è mortificata». Mentre su 13 interventi comunali la Soprintendenza ne ha bocciati 11, nel privato su 71 progetti di edilizia presentati ne sono stati accolti solo 22. Il rigore però ha fatto perdere le staffe all’amministrazione che, oltre alla denuncia, ha chiesto il trasferimento di soprintendente e funzionario: «Abbiamo fatto denuncia alla Procura attraverso l’avvocato Morello – ha spiegato – e scritto una lettera al Ministero per chiedere il trasferimento di Miccio e Mola per incompatibilità ambientale, e inviare in Cilento altri soprintendenti».
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