‘Sos Venezuela’ a Marina di Camerota, venezuelani emigrati manifestano ai piedi di Simón Bolívar (FOTO-VIDEO)

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‘Sos Venezuela’ a Marina di Camerota, venezuelani emigrati manifestano ai piedi di Simón Bolívar (FOTO-VIDEO)

A Caracas l’opposizione torna a manifestare contro il presidente venezuelano Nicolàs Maduro. Le proteste si sono moltiplicate dopo l’arresto di Leopoldo Lopez, capo fila dell’opposizione. Ricercato nei giorni scorsi con l’accusa di essere responsabile dei disordini nei quali tre persone erano rimaste uccise, Lopez aveva promesso di scendere in piazza a viso aperto per manifestare pacificamente. È stato di parola. E la polizia altrettanto. In Venezuela la situazione peggiora giorno dopo giorno. Ci sono morti, feriti e volti impauriti. Il cibo comincia a scarseggiare. Le famiglie hanno paura e gli oppositori vengono ripetutamente attaccati dalla polizia al servizio del governo. I social network sono la sola arma nelle mani dei manifestanti che parlano e scambiano idee tramite Twitter. Giornali e televisione tacciono. Sono obbligate a non scrivere, a non trasmettere. Il capo degli oppositori Lopez ha 43 anni e si è consegnato senza opporre resistenza. Lui discende niente poco di meno che da Simón Bolívar un generale, patriota e rivoluzionario venezuelano, che fu insignito del titolo onorifico di Libertador (Liberatore) in ragione del suo decisivo contributo all’indipendenza di Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela. Fu, inoltre, presidente delle repubbliche di Colombia, Venezuela, Bolivia e Perù e uno dei personaggi più rappresentativi della storia dell’America Latina.

Una statua di Simón Bolívar si erge nel centro cittadino di Marina di Camerota, nel Cilento. Il mezzo busto de «el Libertador» osserva tra la strada, il porto e il mare, i volti dei venezuelani emigrati a Camerota che si sono riuniti mercoledì pomeriggio per manifestare la propria vicinanza alla terra sudamericana che sta vivendo giorni tristi. «Maduro fuera», urla un bambino completamente coperto dai colori nazionali del Venezuela. «Leopoldo estamo contigo», si legge su di un cartello. La piazzetta è gialla, blu e rossa. Intorno al pezzo di marmo sul quale è poggiato il busto di Simón Bolívar, è avvolto un lenzuolo bianco che ben presto viene colorato dalle impronte delle mani di ogni persona presente. I più piccoli vengono aiutati dagli adulti ad immergere prima le mani nella pittura e poi a poggiarle delicatamente contro il lenzuolo. Certo, il Venezuela necessita di ben altri aiuti e soprattutto di ben altri amministratori, ma il calore e la gioia manifestata dagli emigranti lontani dalla propria terra non guasta, anzi. ‘Sos Venezuela’ è la sigla che tra venerdì e domenica comparirà in molte altre piazze d’Italia: da Milano a Roma, dal Vaticano alla Sicilia. Alla fine della giornata, quando il sole si tuffa in mare, il canto dell’inno nazionale venezuelano sancisce il termine dell’evento.

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