Mingardina, nuovo summit: c’è anche il Genio civile. Il maltempo fa slittare la riapertura della strada

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Mingardina, nuovo summit: c’è anche il Genio civile. Il maltempo fa slittare la riapertura della strada

Il problema Mingardina non è risolvibile in breve tempo. L’accordo tra gli enti c’è, ma martedì mattina dovrebbe esserci l’incontro definitivo per stabilire la data di inizio lavori e i fondi. La strada resta chiusa e chi viaggia è costretto ad affrontare percorsi alternativi tortuosi e non meno pericolosi. Le previsioni meteorologiche non aiutano di certo e dagli uffici della Provincia già si pensa ad un intervento più grande per cercare di risolvere l’annoso problema quasi in maniera definitiva. Giovedì mattina l’assessore ai Lavori pubblici di palazzo Sant’Agostino ha incontrato i sindaci di Centola, Camerota e Celle di Bulgheria. La strada è di competenza provinciale, il territorio ricade nel comune di Centola, ma il costone è di proprietà del comune di Celle di Bulgheria. Camerota c’entra poco, da questo punto di vista, ma l’arteria è di fondamentale importanza soprattutto per le frazioni di Licusati, Camerota e Marina.

Il summit Giovedì Attilio Pierro, Antonio Romano, Carmelo Stanziola e Cristoforo Cobuccio hanno raggiunto un accordo intorno al tavolo di lavoro istituito per l’occasione al Comune di Celle. Nello stesso giorno i rocciatori hanno perlustrato la zona colpita dalla frana che si è abbattuta nella notte tra il 14 e il 15 gennaio. Gli esperti hanno quantificato l’importo che servirà a mettere in sicurezza il costone e martedì il preventivo verrà presentato al secondo incontro che si terrà sulla Mingardina alle 10,30.

Secondo summit A differenza del primo, a questo summit sarà presente la Regione rappresentata dai tecnici del Genio Civile. I sindaci e l’assessore provinciale incontreranno l’ente maggiore della Campania che deciderà se finanziare il progetto oppure no. Nella seconda ipotesi entra in campo la prima idea, quella formulata dagli amministratori giovedì scorso a palazzo città di Celle. Intanto il sindaco di Centola e Attilio Pierro sono stati già a Napoli al palazzo della Regione per cercare di trovare un punto di incontro in modo da far iniziare subito i lavori.

L’intervento I rocciatori dovranno arrampicarsi imbracati sulla montagna che sovrasta la Mingardina e si affaccia sull’omonimo fiume, per individuare i punti più rischiosi e le pietre in procinto di cadere. Dopodichè si procederà a mettere in sicurezza la montagna prima e dopo l’arteria. Una volta terminato l’intervento a monte, la Provincia penserà a ripristinare il manto stradale tappezzato di buche dopo la caduta delle pietre da circa cento metri di altezza. Tutto questo, però, tempo permettendo. Le previsioni, infatti, non sono rassicuranti, anzi. Se la pioggia dovesse continuare a cadere in maniera copiosa sul Cilento, la Mingardina tarderebbe ad essere riaperta. Questa è una delle preoccupazioni maggiori, soprattutto in vista del lungo poste di Pasqua, 25 aprile e primo maggio.

Ordinanze e ingegneri Per dare il via alla macchina dei lavori serve innanzitutto l’ordinanza che il comune di Celle di Bulgheria deve passare al comune di Centola. «I lavori partiranno appena il tempo migliora – fa sapere Attilio Pierro – c’è la possibilità che la Regione si faccia carico dei preventivi, ma anche se fosse il contrario la Provincia e i Comuni interessati hanno già raggiunto un accordo». Quando i rocciatori avranno finito con la montagna, entrano in campo gli ingegneri nominati dai Comuni che dovranno firmare la liberatoria per riaprire l’arteria.

La soluzione La Mingardina è ormai in un tunnel e non vede luce, non vede via d’uscita. La soluzione definitiva sembra lontana. Il problema si ripresenta da anni, ogni qual volta piove. Cadono pietre, massi più grandi, fango e detriti. La zona è ormai tappezzata di smottamenti e scivolamenti a valle. Il problema del dissesto idrogeologico attanaglia tutto il Parco, ma è proprio l’ente che preserva il paesaggio e la natura, a volte, che non permette di realizzare determinate opere che potrebbero rappresentare l’unico modo per arginare il problema in maniera quasi definitiva. «Stiamo già pensando ad un progetto più grande – rivela l’assessore provinciale ai Lavori pubblici – il tunnel che parte dal bivio con il ‘Ciglioto’ fino al bivio di San Severino di Centola, pare essere l’unica soluzione. Ora pensiamo a riaprire la strada – conclude – e poi prendiamo in considerazione questa ipotesi cercando, insieme ai Comuni, di convincere gli altri enti».

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