Donne ridotte come schiave e poi sfruttate per i voti alle primarie del Pd: 9 arresti

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Donne ridotte come schiave e poi sfruttate per i voti alle primarie del Pd: 9 arresti

Nove persone sono state arrestate nell’ambito di una inchiesta della procura distrettuale antimafia di Salerno e dei carabinieri del Ros contro la tratta di esseri umani: al centro delle indagini un’organizzazione transnazionale multietnica specializzata nella tratta di cittadine romene da sfruttare in aziende agricole, sottopagate e vessate con minacce e violenze. Documentati anche i rapporti collusivi con un funzionario del comune di Eboli che facilitava il rilascio dei documenti per la regolarizzazione delle donne. I nove arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e riduzione in schiavitù.

Primarie Pd
Nell’ambito della stessa inchiesta l’Antimafia ha smascherato un dipendente del Comune di Eboli che utilizzava falsi certificati di residenza per stranieri per farli votare alla primarie del partito Democratico dove poi ha trionfato Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno decaduto. In manette è finito Giuseppe Mazzini, dirigente dell’Ufficio anagrafe del Comune di Eboli, che ha occupato questo incarico fino allo scorso 28 febbraio. Tra gli indagati ci sarebbe anche un noto dirigente del Pd provinciale. Il blitz dei carabinieri di Salerno è scattato questa mattina all’alba. Mazzini, che è anche iscritto al Pd, è ai domiciliari. Provvedimenti cautelari sono scattati anche ai danni di alcuni stranieri: Liviu Boldijar, Monica Romocea, Florin Erdei, Elena David, Said Bougataya, Tariq Laazar, El Khadir Ounaissi.

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