Violenza negli stadi, picchiati due arbitri nel Cilento: valanga di multe e squalifiche

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Violenza negli stadi, picchiati due arbitri nel Cilento: valanga di multe e squalifiche

Calcio violento nel Cilento. Due espisodi spiacevoli sono avvenuti sui campi di Sapri e Perdifumo. In entrambi i casi sono stati picchiati giovani aribitri per motivi futili. Il giudice sportivo ha letto i referti di entrambe le partite e ha preso pesanti decisioni a carico delle società. Il Vigor Castellabate e il Ceraso, che partecipano rispettivamente al campionato di prima e seconda categoria, hanno perso le partite a tavolino con il risultato di 3-0. Tante le giornate di squalifica a carico di dirigenti e calciatori e oltre mille euro di multa complessiva. Ecco i referti del giudice sportivo:

Campionato di prima categoria, incontro di calcio fra Vigor Castellabate – Herajon del 16 marzo 2013 a Perdifumo

Perdifumo, arbitro di Ascea preso a pugni e minacciato: «Dal campo non esci vivo». Ricoverato all’ospedale

Il giudice sportivo, letto il referto arbitrale nonché il relativo supplemento, rileva preliminarmente l’assenza delle forze dell’ordine, e che al 38esimo del secondo tempo a seguito di una decisione tecnica dell’arbitro, il calciatore Liberti Beniamino numero 9 della Vigor Castellabate si scagliava contro lo stesso spintonandolo e colpendolo con una violenta testata all’altezza ella spalla provocandogli forte dolore, che a seguito dell’espulsione di detto calciatore gli altri tesserati della società Vigor Castellabate accerchiavano il direttore di gara ed uno di essi non identificato lo colpiva con un violento calcio alla schiena. A questo punto vista l’impossibilità di gestire la situazione e non riuscendo ad identificare con chiarezza tutti i responsabili dell’aggressione, l’arbitro decideva di sospendere la gara temendo per la propria incolumità anche in considerazione dell’assenza della Forza Pubblica. Successivamente a tale decisione i tesserati ospitanti insieme ai tifosi locali entrati nel frattempo dai cancelli lasciati volontariamente aperti, inseguivano l’arbitro fino allo spogliatoio, tentando di penetrare all’interno dello stesso. Soltanto dopo l’intervento dei Carabinieri sopraggiunti dopo la richiesta dell’arbitro, questi lasciava l’impianto e veniva scortato fino all’Ospedale Civile di Agropoli per sottoporsi a visita medica. Per tali motivi, in riferimento all’art. 17 il giudice sportivo ha deciso.

Il giudice sportivo delibera di infliggere alla società Vigor Castellabate la punizione sportiva della perdita della gara per 0-3, l’ammenda di 520 euro e la disputa, a porte chiuse, di due gare interne, per il comportamento del pubblico; l’ammenda di 300 euro per fatto violento estremamente grave da parte di un proprio tesserato nei confronti dell’arbitro di cui 150 euro imputabili al calciatore Liberti Beniamino in conformità di quanto disposto dall’art. 19, comma 6, del C.G.S. In ordine ai provvedimenti ai singoli rimanda alla camicia di gara.

Squalifica fino al 15 settembre 2014 al calciatore Liberti Beniamino perchè protestando contro una decisione tecnica dell’arbitro, lo aggrediva spintonandolo e colpendolo con una testata all’altezza della spalla, provocandogli forte dolore e la consequenziale sospensione della gara.

Campionato di seconda categoria, incontro di calcio fra Dopolovaro Sapri – Ceraso del 17 marzo 2013 a Sapri

Il giudice sportivo, letto il referto di gara nonché il relativo supplemento dello stesso, constatata la presentazione della rituale richiesta delle forze dell’ordine, rileva quanto segue: al 27esimo del secondo tempo a seguito di una decisione tecnica del direttore di gara, entravano indebitamente nel rettangolo di gara il dirigente della società Ceraso Fierro Carmelo e l’allenatore della predetta società Lisi Massimo, i quali minacciavano e ingiuriavano l’arbitro. Successivamente il Lisi Massimo in un primo momento strappava dalle mani del direttore di gara il taccuino e dopo averlo lanciato a terra, lo afferrava per la divisa e lo strattonava causandogli dolore al collo. Immediatamente dopo Fierro Carmelo colpiva l’arbitro con un forte schiaffo al volto. Nel medesimo istante i calciatori della società ospitata, circondato l’arbitro, lo ingiuriavano e lo minacciavano. A questo punto l’arbitro, ritenendo di non poter proseguire la gara decideva di sospenderla definitivamente, e di rientrare nel proprio spogliatoio. Tuttavia i tesserati della società Ceraso impedivano che ciò accadesse. In particolare Fierro Carmelo e Lisi Massimo spintonavano il direttore di gara, contro il recinto di ferro facendolo sbattere contro di esso e procurando all’arbitro dolore alla nuca. Facilitati nell’azione, i tesserati Ramauro Fabio numero 4 della società Ceraso colpiva con due calci al polpaccio l’arbitro, e Anthony Corrente numero 7 della società Ceraso lo colpiva con un pugno all’altezza della spalla sinistra. A questo punto il direttore di gara, mentre tentava di divincolarsi e di raggiungere il proprio spogliatoio veniva attinto da sputi al volto da tesserati della società ospitata, che data la concitazione del momento, non riusciva ad identificare. Successivamente accorrevano i dirigenti della società Dopolavoro Sapri che unitamente agli uomini della croce rossa presenti sul campo di gara, tentavano di aiutare l’arbitro, in particolar modo di fermare le condotte di Lisi Massimo e Fierro Carmelo intenzionati ad infierire ulteriormente nei confronti dell’arbitro. Mentre il direttore di gara riparava faticosamente verso il proprio spogliatoio veniva raggiunto da altri tre tesserati della società Ceraso, i quali dopo essersi tolte le rispettive maglie di gioco, per non essere identificati, colpivano con ulteriori calci il direttore di gara. Quindi, l’arbitro impossibilitato a raggiungere il proprio spogliatoio era costretto a guadagnare la via dello spogliatoio della società Dopolavoro Sapri per evitare ulteriori conseguenze alla sua persona. Si rendeva quindi necessaria la presenza dei carabinieri giunti sul posto, in quanto i tesserati del Ceraso, colpivano con calci e pugni reiteratamente la porta dello spogliatoio della società ospitante. Considerato tutto ciò esposto, gli eventi così manifestatisi sono da addebitarsi unicamente alla società Ceraso e considerata anche il comportamento solidale mostrato da tutti i tesserati della predetta società in relazione ai fatti riconducibili alle condotte violente dei propri dirigenti e calciatori. Per tali motivi, letti gli artt. 4, 17 e 19 il giudice sportivo ha deciso.

Il giudice sportivo delibera di infliggere alla società Ceraso la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3, nonché di irrogare un’ammenda di 500 euro, a titolo di responsabilità oggettiva alla società Ceraso per fatti violenti estremamente gravi da parte di propri tesserati nei confronti dell’arbitro (di cui 100 euro imputabili al dirigente Fierro Carmelo). Commina, altresì, alla società Ceraso la diffida di esclusione dal campionato di competenza, in caso di reiterazione di tali condotte; inibisce Fierro Carmelo fino al 16 marzo 2017, per i fatti in narrativa; inibisce Lisi Massimo fino al 16 marzo 2015, per i fatti in narrativa; squalifica i calciatori Ramauro Fabio e Anthony Corrente fino al 16 marzo 2014. In ordine agli altri provvedimenti rinvia alla camicia di gara.

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