Capaccio-Paestum, un mese per bonificare la pineta. Raccolte circa 2200 buste di spazzatura e numerosi ingombranti

| di
Capaccio-Paestum, un mese per bonificare la pineta. Raccolte circa 2200 buste di spazzatura e numerosi ingombranti

Undici in media le unità impegnate quotidianamente nella raccolta di rifiuti di ogni genere, dalla plastica agli pneumatici, dai materassi agli elettrodomestici. La raccolta dei rifiuti è iniziata da Foce Sele ed è andata avanti fino a quando non è stata ripulita l’intera pineta. Si è trattato di un’opera di bonifica come non era mai stata effettuata prima. E’ durata oltre un mese, infatti, la bonifica della pineta di Capaccio-Paestum. L’iniziativa del Comune è stata realizzata dagli operai della Capaccio-Paestum Servizi in collaborazione con la Sarim, la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti sul territorio. D’altronde l’immondizia accumulata non era solo quella proveniente dai pic-nic dei turisti della domenica, sono state trovate vere e proprie micro discariche, con frigoriferi, divani, lavatrici e bombole del gas. Oltre 200 buste di immondizia sono state raccolte in una stessa area a Torre di mare che era diventata un ricovero per venditori ambulanti extracomunitari.
Anche dopo la bonifica i controlli vengono effettuati quotidianamente, soprattutto nelle aree immediatamente adiacenti gli spartifuoco che portano al mare, ossia le aree dove in genere le persone si fermano a mangiare il pranzo a sacco.
«Abbiamo voluto dare priorità alla bonifica della pineta, per anni abbandonata all’inciviltà e all’incuria. – spiega Italo Voza sindaco di Capaccio-Paestum – Fino ad oggi è stata vista dai turisti come un esempio di degrado ambientale e di cattiva gestione di un bene pubblico, quando invece avrebbe dovuto essere uno dei nostri principali attrattori turistici. La pineta verrà sottoposta ad un intervento di riqualificazione che rientrerà nella più ampia opera di sistemazione della fascia litoranea». Molti i Comuni cilentani che hanno intrapreso la pulizia di zone che in passato venivano lasciate all’incuria e ai bivacchi di persone non autorizzate, sperando che sia d’esempio per quei Comuni che ancora non hanno intrapreso la strada della salvaguardia del territorio.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata