Palinuro saluta i suoi angeli con la maschera: lacrime e piazza gremita per i funerali

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Palinuro saluta i suoi angeli con la maschera: lacrime e piazza gremita per i funerali

Un silenzio surreale avvolge Palinuro dove dalle 18, nella chiesa di Santa Maria Loreto, si stanno tenendo i funerali dei due sub Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, rimasti intrappolati in un cunicolo della grotta della Scaletta venerdì mattina insieme a Silvio Anzola, individuato oggi, il cui corpo verrà recuperato domani. Tutto, in paese, sembra intriso di dolore. Il sindaco di Centola, Carmelo Stanziola, ha proclamato il lutto cittadino e gli esercizi commerciali resteranno chiusi fino alle 20 di stasera. 

Famiglie, parenti, colleghi di lavoro, amici e tanti cittadini hanno voluto salutare i due sub e stare vicino a moglie, figli, madre e fratelli dei due amici. I funerali sono celebrati dal parroco don Claudio Zanin. «Cammardella e Tancredi – spiega un anziano del luogo – erano molto conosciuti. Tutti gli volevano bene. Cammardella, poi, era un riferimento per quanti amavano il mare e lui, il mare, lo adorava. Siamo tutti affranti». «Mauruccio non c’è più», gli fa eco un altro signore che si incammina lento e affaticato verso la chiesa dove è stata allestita dalle 22 di martedì sera la camera ardente.

Alle 19.15 i presenti sono dietro ai due carri funebri per accompagnare Cammardella e Tancredi e dar loro l’ultimo saluto.

Alle 19 il saluto ai sub del sindaco di Palinuro, dei figli, dei parenti e degli amici. Ognuno di loro ha speso una parola per Mauro Cammardella e Mauro Tancredi. Lacrime e tanta commozione in piazza.

Alle 18.55 è stata letta la preghiera del subacqueo, che recita così: «Signore degli abissi che segnasti i confini tra la terra e le acque, chedotasti i pesci di pinne, gli uccelli di piume e l’uomo di intelletto e divolontà, fà che il mio cosciente ardimento non sia vano della tua grazia divina. Con Paolo, tuo apostolo, che conobbe tre volte i pericoli del mare e sempre salvasti, affinchè compisse la sua missione, ti prego di porgermi la tua paterna mano, come io prometto di porgere fraternamente la mia a tutti coloro che si trovano in pericolo e in pena. Concedi, o Signore, che Paolo mi sia vicino nelle immersioni, conforto nelle imprese rischiose, soccorso nelle strenue fatiche, per la salvezza del corpo edell’anima. Così sia».

Alle 18.45 le famiglie ringraziano tutte le persone accorse, ma chiedono dispensa da ulteriori condoglianze. Nel manifesto funebre avevano già espresso la volontà di inviare aiuti alle associazioni contro la leucemia, anziché fiori.

I compagni di scuola di Cammardella: «Ora sei passato ad un’altra dimensione dell’Universo, al quale appartenevi ed appartieni in modo speciale. Intenso, come il tuo amore per Palinuro, noi ti ricorderemo e tu  sarai nel vento del frontone, sul blu del mare con il tuo coraggio, i tuoi sogni, la tua faccia abbronzata, un abbraccio dai tuoi compagni di scuola».

I figli di Cammardella: «Siamo stati fortunati ad avere un padre come te, non eri il papì che pensava solo al lavoro, pensavi a noi, a mamma, al mare e alla tua splendida ciurma. Spero che adesso, da lassù, ci darai la stessa forza che hai avuto in passato. Ti vogliamo bene, ciao papi».

Lo staff del diving: «Noi vogliamo ricordare le belle immersioni fatte insieme a Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, le risate, il dottore (Tancredi) avrebbe detto: “Abbiamo fatto delle belle immersioni”; Mauro, il capo (Cammardella), ci saluterebbe così: “Conoscervi è stata un’esperienza unica  ed indimenticabile”. Ciao capo, ciao dottò».

Le parole del sindaco Carmelo Stanziola: «La presenza di tutti quanti voi, testimonia l’amore che questi due nostri concittadini avevano per la propria terra. Ringrazio capitaneria di porto e vigili del fuoco, che hanno lottato sperando in una buona notizia. Faccio le condoglianze ai familiari, un saluto dal profondo del cuore. Ciao».

Alle 18.22 il prete Claudio Zanin: «L’impronta della meraviglia di Dio, così bella, a volte matrigna ha fatto di chi non c’è più un esempio, sempre presente vicino a noi. Ma c’è anche la meraviglia dell’essere umano di condividere il dolore, sempre restando con quella cosa bella che Dio ha costruito».

Alle 18.10 circa una ragazza ha accusato un lieve malore. E’ stata prontamente soccorsa nella sede della pro loco ubicata in piazza, a pochi metri dal palco dove il parroco sta celebrando l’omelia. Nulla di grave, ma il fatto fa capire quanto è teso e difficile il clima a Palinuro.

Alle 18 i feretri sono stati portati all’esterno della chiesa. Si trovano in mezzo alla folla. Sono bianche e ornate di fiori.

Il clima non è festoso e goliardico neppure al porto, dove decine di turisti quotidianamente si rilassano sulla spiaggia assolata. «Tutti gli ombrelloni – racconta Gaia, una turista che trascorre spesso le vacanze a Palinuro – sono stati chiusi in segno di lutto. Da venerdì – aggiunge – si respira un’aria mesta e triste. Chi trascorre le proprie giornate vacanziere al porto di Palinuro non sono turisti occasionali ma persone che vengono sempre in questa località. Ormai ci si conosce un po’ tutti e tutti noi stiamo vivendo con dolore quello che è accaduto. Siamo profondamente vicini alla comunità palinurese. Qui noi ci sentiamo a casa e, dunque, siamo colpiti profondamente».

I ragazzi degli ormeggi già dal primo pomeriggio avevano chiuso le attività per onorare il lutto e il dolore di questa giornata. I bar si sono affrettati a chiudere perchè tutti hanno il desiderio di partecipare al funerale dei due sub che si tiene all’esterno della chiesa, in piazza Virgilio, proprio per accogliere quanti desidereranno essere presenti. Centinaia, finora, le persone che hanno testimoniato il proprio affetto ad amici e parenti recandosi nella parrocchia di Santa Maria Loreto. Sul banco delle firme, compaiono le foto di Cammardella e Tancredi, entrambi fotografati in un giorno di sole, con alle spalle il mare che tanto hanno amato e che li ha traditi.

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