Il ricordo di una tragedia, a Rodio presentazione de ‘I dimenticati’: ultima fatica di Francesco D’amato

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Il ricordo di una tragedia, a Rodio presentazione de ‘I dimenticati’: ultima fatica di Francesco D’amato

Si terrà sabato, 27 luglio, in piazza Vittoria a Rodio, frazione del comune di Pisciotta, la presentazione del libro di Francesco D’Amato ‘I dimenticati’ con prefazione di Gianpaolo Rugarli. Curata dall’associazione culturale Fucina Rodium, l’evento evidenzia un’opera dagli interessanti spunti di riflessione, in grado evocare e far conoscere episodi drammatici del secondo conflitto mondiale nel nostro Paese.

Nel libro il tempo scorre velocemente ma non depenna le tracce del passato. Sono come orme oscure, profonde come voragini e irremovibili nella memoria. Soprattutto quando i ricordi sono pregni di lutti e sofferenze. Se il passato lo abbiamo dimenticato, cosa faremo del presente? E’ questa domanda, che nel retro copertina, viene posta e che sembra destinata a non avere una risposta. E’ un interrogativo angosciante, non certo lanciato a caso e che prende le mosse dai dieci racconti presenti nel tomo: storie, appunti e incredibili resoconti a volte poco noti, ma in ogni caso salienti per chi li ha vissuti e per quanti ne sono stati fortuiti testimoni.

Sono dieci vicende che testimoniano delle tragedie consumatesi nel corso della seconda guerra mondiale e che vedono hanno tutte nel mezzogiorno la loro ambientazione. Storie, vere e documentate nei dettagli con una narrazione emozionante, attenta e minuziosa.

Le vittime sono spesso inermi civili, mentre gli aguzzini non sempre si rivelano gli stessi: i nazisti dell’eccidio di Caiazzo, che oppongono crudeli rappresaglie alla sollevazione di Matera (tra l’altro il primo episodio della Resistenza nazionale), gli angloamericani che fanno strage di contadini al ‘Borgo Ventimiglia’ in Sicilia, mitragliando persino quattordici sfortunati bambini nella piazza di Buccino.

Ma altre volte protagonista è, semplicemente, la malasorte, che si accanisce contro sei ragazzi calabresi, senza meta dopo l’otto settembre muoiono carbonizzati in un carro bestiame a Pisciotta o con le quasi seicento vittime del ‘treno 8017’, uccise dalle esalazioni di monossido di carbonio nella ‘Galleria delle armi’ sui monti di Balvano. Il libro di Francesco D’Amato, quindi, offre una spiegazione plausibile alla domanda posta sul retrocopertina: mai dimenticare il passato, guai a far finta di nulla, sarebbe un errore grave e irreversibile.

L’autore Francesco D’Amato, è un giovane avvocato e insegnante cilentano che coltiva con passione studi e ricerche di storia del Mezzogiorno. Questa è la sua terza fatica letteraria in precedenza ha pubblicato ‘Il brigantaggio postunitario nel Cilento’ (Edizioni Rinascita Culturale, 2004) e ‘Napoli bizantina’ (Arcoiris Edizioni, 2010).

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