Incontro ad Aquara su opportunità e sviluppi delle aree rurali del Cilento, assente De Luca (FOTO)

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Incontro ad Aquara su opportunità e sviluppi delle aree rurali del Cilento, assente De Luca (FOTO)

Saranno state le pessime condizioni delle infrastrutture o il basso bacino demografico ad impedire a De Luca di arrivare ad Aquara; eppure quanti si erano illusioni di poterlo ascoltare, sono tornati a casa ascoltando i vaniloqui di sempre. Si dibatte dopo oltre 150 anni del divario tra ‘nord e sud’, non riuscendo ancora a pensare che siamo parte della medesima nazione politica e la forbice si allarga sempre più, conseguentemente ad una serie infinita di scelte sbagliate.  I problemi sono quelli di sempre, a cui destra o sinistra non hanno mai saputo porre rimedio. Quando ci si approccia al problema dell’economia meridionale, bisognerebbe tenere a mente che nel periodo post-unitario venne fatto di tutto per crocefiggere il nostro popolo, promuovendo politiche agricole estensive a cui i territori montani non si sarebbero mai potuti adattare, data l’orografia complessa che si allunga da Napoli in Sicilia. Il ‘mezzogiorno’ è profondamente cambiato, non solo rispetto a 153 anni orsono, ma ad un ventennio addietro. Tutt’oggi si continua a parlare di un meridione nel complesso arretrato, sottosviluppato, dipendente all’interno del modello capitalistico messo in auge con l’unità. L’agricoltura adatta alle nostre terre è stata negata, superata e accantonata. ‘Mezzoggiorno’ è un termine dal profondo significato politico, soprattutto sociale e coincide con la celeberrima ‘Questione Meridionale’. Tutti questi incontri non hanno mai portato a niente, il vero dramma del Cilento è che il mondo è andato avanti trainato dal sistema capitalistico d’impresa e il nostro territorio, per questioni geologiche, ne è rimasto fuori. La storia delle promesse elettorali è la storia del mezzogiorno individuato nello Stato italiano e del rapporto sussistente tra questi, come modello unitario, utopistico, di sviluppo unitario capitalistico. La scena dominante era quella del latifondo ‘cerealitico-pastorale’ e le condizioni di vita delle masse erano pessime, la cessazione di diritti feudali aveva addirittura peggiorato la loro posizione. Oggi non è cambiato molto, si avverte solo in maniera più forte il desiderio di essere realmente titolari di uno stato di diritto. 

Tornando ad Aquara, l’intervento del presidente regionale dell’UNCEM è stato ben articolato e alla base aveva solide motivazioni storiche, la forestazione in Italia parte dal ‘Piano Fanfani’ perché se lo stato vincola le nostre zone se ne deve assumere le responsabilità e attuare altre manovre economiche. Di idraulici forestali s’è parlato e lo ha fatto ‘Anna Petrone’ consigliere regionale, asserendo che la situazione di grave deficienza economica in cui si ritrovano le comunità montane è già sulla tavola della regione, la quale è vicina alla famiglie. Gli operai sono giustamente arrabbiati e sfogano i loro sentimenti sul potere più vicino a loro, non considerando che il vero problema ha un interlocutore ben lontano. Gli altri ospiti della serata si sono avvicendati al microfono in ordine. L’incontro è stato moderato da Nunzio Troncone, responsabile provinciale Agricoltura ed aree interne del Pd di Salerno, hanno partecipato: il direttore della BCC Aquara Antonio Marino; il presidente dell’UNCEM Campania Donato Cufari; Giovanni Coscia capogruppo PD in consiglio regionale. Il direttore della BCC d’Aquara si auspica la fusione con la banca di Roscigno, ai fini di incrementarne il bacino d’utenza e perseguire nel prestigio, cui ognuno dovrebbe credere. A seguire il consigliere regionale D. Pica, i deputati T. Iannuzzi e S. Valiante, il sindaco P. Brenca, l’On. E. Borghi e il segretario provinciale del P.D N. Landolfi. 

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