Roberti: «Vassallo? Vittima in attesa di giustizia. Le indagini non si fermeranno mai» (AUDIO)

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Roberti: «Vassallo? Vittima in attesa di giustizia. Le indagini non si fermeranno mai» (AUDIO)

Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia ed ex procuratore della Dda di Salerno, è stato ospitato dal dipartimento di Scienze Giuridiche all’incontro sul crimine internazionale che si è tenuto lunedì all’università degli studi di Salerno. Ad aprire la giornata i saluti del Rettore Aurelio Tommasetti, e di Marta Mango, presidente del consiglio degli studenti. A seguire ci sono stati gli interventi dei docenti Andrea Castaldo e Angela Di Stasi. Poi è toccato al procuratore, accolto da un forte applauso degli studenti. A Roberti i laureandi hanno chiesto il «perchè lo Stato ha tenuto secretato fino a qualche mese fa tutto il caso della ‘Terra dei fuochi’» e il procuratore ha fornito loro delucidazioni sulla vicenda. Tra la folla, però, è sbucata la mano alzata di un ragazzo che ha chiesto all’ex procuratore antimafia di Salerno novità sul caso del sindaco pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, trucidato nella notte del 5 settembre 2010.

La domanda: «Lei è stato per tanto tempo procuratore della direzione distrettuale antimafia di Salerno. Il caso più importante è il caso Vassallo. Quali novità ci sono?». L’omicidio è irrisolto e gli inquirenti seguono la pista della mafia. L’inverno scorso spuntò un soprannome, voci di corridoio parlavano di un certo ‘Brasiliano’ di Salerno coinvolto nell’uccisione del primo cittadino cilentano. Notizia smontata subito dopo e da allora non è saltato più nulla fuori dagli uffici degli 007 del capuologo di provincia. «Il caso Vassallo è un caso drammatico più che importante – ha commentato Franco Roberti rivolgendosi allo studente -. Io sono stato molto vicino ho seguito molto queste indagini anche con la vicinanza ai familiari. E’ un caso eclatante, ma se parliamo di interventi giudiziari importanti realizzati, forse dobbiamo fare riferimento ad altre cose. Il caso Vassallo – continua il procuratore – è importante perchè diciamo c’è un inceppo, infatti quando mi hanno chiesto secondo te chi è Vassallo, Vassallo è una vittima che aspetta giustizia e finchè ci sarà una vittima che aspetta giustizia, il nostro compito, il nostro dovere è quello di fare di tutto per rendergli giustizia. Quindi le indagini sul caso Vassallo non si fermano e non si fermeranno mai – conclude – perchè è nostro dovere quello di Vassallo e della sua famiglia di avere giustizia. Detto ciò però, aggiungo che gli interventi iniziali completati e conclusi li abbiamo fatti negli ultimi 4 anni, sia sul piano della repressione personale, che su quella patrimoniale mafiosa».

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