Sbloccati fondi per Cilentana ma tante strade Cilento ancora chiuse: il popolo si divide

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Sbloccati fondi per Cilentana ma tante strade Cilento ancora chiuse: il popolo si divide

Via libera ai lavori di ricostruzione parziale e di consolidamento strutturale della strada provinciale 430. Con la firma del decreto, voluto dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, si sbloccano i finanziamenti per la strada a scorrimento veloce Cilentana. Saranno otto i milioni di euro destinati per riaprire l’arteria che attraversa tutto il Cilento ed è di fondamentale importanza per il territorio a Sud di Salerno. Tra gli svincoli di Agropoli Sud e Prignano Cilento, la superstrada è ormai interrotta da anni a causa di una frana che ha inghiottito le carreggiate. La strada è sbarrata in entrambi i sensi di marcia, arrecando gravissimi disagi soprattutto nel periodo estivo a tanti paesi che vivono di turismo. Molti turisti, infatti, hanno scelto negli anni di cambiare mete per le proprie vacanze. Lo sblocco dei fondi, fortunatamente, consente di avviare subito i lavori per ripristinare quell’asse strategico per la mobilità. «Con l’erogazione immediata dei fondi – dichiara Vincenzo De Luca – la Regione Campania scongiura il “definanziamento” di quanto già certificato (circa 100 milioni), che sarebbe andato perduto se l’opera fosse rimasta incompleta. Diamo quindi il via libera ai lavori di ricostruzione parziale e consolidamento strutturale della #‎Cilentana, interrotta da anni nel tratto di Agropoli causando gravissimi disagi soprattutto nel periodo estivo: con la firma abbiamo sbloccato 8 milioni di euro che consentono di avviare subito gli interventi sul viadotto». «Ancora una volta il presidente De Luca dimostra con i fatti che la mobilità è una delle priorità della sua azione amministrativa – afferma Luca Cascone, presidente della IV commissione permanente Regionale Trasporti, Lavori Pubblici, Urbanistica -. Per l’importante infrastruttura si tratta di un momento storico dopo anni di totale inerzia di chi ci ha preceduto. In queste settimane ho seguito personalmente e con attenzione tutto l’iter di assegnazione dei fondi per dare garanzia di tempestività, ed ora si parte. Finalmente si potrà intervenire per ricostruire il viadotto e consolidare la struttura, ripristinando la viabilità sull’importante arteria nel tratto danneggiato dopo anni di fortissimi disagi per residenti e pendolari ma anche di gravissimi danni all’economia locale, soprattutto nel periodo estivo. Una buona notizia per i cilentani e per tutti coloro che amano il Cilento».

Ma se da un lato il popolo del Parco del Cilento e Vallo di Diano esulta, dall’altro c’è chi ancora resta bloccato a causa di strade provinciali interrotte e movimenti franosi che hanno letteralmente inghiottito intere arterie. Le ambulanze sono costrette, talvolta, in diversi paesini dell’entroterra, a percorrere arterie pericolose ed inerpicate pur di raggiungere i pazienti e i plessi ospedalieri della zona. Gli studenti, invece, partono all’alba da casa e affrontano viaggi infiniti per sedersi fra i banchi di scuola. Stesso discorso per i pendolari: «Ogni mattina è una botta in fronte». Le situazioni più pericolose si registrano proprio lungo la strada provinciale 430. Infatti la Cilentana non presenta problemi solo tra Agropoli e Prignano. La strada (in parte) è chiusa anche all’altezza di Ascea. Tra gli svincoli di Massicelle e Cuccaro Vetere, invece, la montagna è venuta giù. Scendendo più a Sud, verso il Golfo di Policastro, si trova chiusa anche la provinciale 16 che collega Tortorella con Casaletto Spartano. Lo stesso discorso vale per la Sapri-Maratea, inibita al traffico in seguito ad una frana. L’ennesima. Altra frana tra Caselle in Pittari e Morigerati. E tra Morigerati e Vibonati. Le strade che portano all’oasi del Wwf e alle cascate dei Capelli di Venere, sono un colabrodo. Basta spostarsi ancora verso l’entroterra per capire come il Cilento cade a pezzi sempre di più, ogni giorno che passa. La strada tra Rizzico e Ascea è ormai chiusa da trent’anni. Chiusa anche la strada che collega Auletta con il resto del Vallo di Diano. Su quest’ultima è intervenuto anche il consiglio dei Ministri: «Le opera di difesa spondale del fiume Tanagro potrebbero essere finanziate dal Piano nazionale di contrasto al rischio idrogeologico». Intanto il paese è intrappolato e i cittadini chiedono da anni un ponte per bypassare la frana. A Camerota, invece, la guardia costiera e la procura chiudono locali notturni e ristoranti. La motivazione? Il costone del Mingardo potrebbe franare ancora e provocare altre vittime. 

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