Operai Corisa 4 sui tetti, Bruno: “Si fanno i voti sui rifiuti”

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Operai Corisa 4 sui tetti, Bruno: “Si fanno i voti sui rifiuti”

Continua la protesta dei dipendenti del Corisa 4 sui tetti dello stabilimento di Vallo Scalo.

Riceviamo e pubblichiamo.

Un caldo infernale, condizioni igieniche pessime, montagne di immondizia abbandonate nel capannone e ai bordi dell’impianto, la dignità dei lavoratori calpestata dalla irresponsabilità della politica.

E’ la solita storia dei lavoratori dell’Asìa, dei consorzi di smaltimento dei rifiuti del napoletano o del casertano? No, è la storia del Co.Ri.Sa. 4, dell’impianto di selezione del secco di Vallo Scalo (SA), di tre lavoratori che da tre giorni protestano sul tetto dell’impianto in nome e per conto della dignità e del futuro di tutti i lavoratori del Co.Ri Sa. 4.

Tre lavoratori sul tetto e il resto del personale che si alterna nel dare supporto materiale e psicologico a coloro che, con un caldo infernale, stanno richiamando l’attenzione dei cittadini e della politica su una questione drammatica. Il mio amico Ettore, sul tetto dell’impianto, è quasi allo stremo ma continua a lottare.

Co.Ri.Sa 4, un ente in liquidazione, Yele, una società controllata dal Consorzio, lavoratori che non percepiscono lo stipendio da più di 7 mesi, l’impianto di Vallo Scalo fermo perché mancano i soldi per comprare gli pneumatici dei mezzi addetti alla movimentazione dei rifiuti differenziati.

Questo è il quadro drammatico di una situazione che rischia di esplodere nei giorni in cui il Cilento si appresta ad accogliere migliaia di turisti per la stagione estiva.

Ci sono grandissime responsabilità politiche nella gestione dei rifiuti, si “fanno i voti” sui rifiuti, si sfrutta lo stato di bisogno per creare consenso, si mortifica la dignità delle persone pur di accrescere il “pacchetto di voti”. Probabilmente ci sono anche reati nella vicenda Co.ri.Sa 4 e Yele. Ci sono comuni che hanno incassato la Tarsu ma non l’hanno versata al Consorzio o alla Yele, ci sono troppi lavoratori assunti senza nessuna procedura chiara.

Lo so, sono affermazioni “forti”, ma sono stanco di vedere queste “assurdità” e rimanere in silenzio. Mi arriverà una querela? Accetto il rischio.

Oggi sono stato con i lavoratori all’impianto di Vallo Scalo, ho provato a dargli un po’ di supporto morale, più di questo non posso fare. Non ho ruoli di partito, una persona come me bisogna tenerla lontana dai ruoli di definizione della linea politica, sono un tipo che non accetta compromessi sulla “pelle” delle persone. Quando parlo con dei lavoratori che non ricevono lo stipendio da 7 mesi pur continuando a lavorare nella “monnezza”, mi si stringe il cuore, la rabbia è troppo forte. Come fa a vivere una persona così? Se quando ricevi lo stipendio sei costretto a pagare i debiti che per forza di cose sei  stato costretto a contrarre, come puoi vivere e portare avanti una famiglia? Assunzioni clientelari o meno, ora non è tempo di fare questo tipo di valutazioni. I lavoratori stanno lì, lavorano, hanno diritto a quanto gli spetta.

Credo che non ci siano più margini di intervento politico, o meglio la politica deve fare il suo dovere, ora deve intervenire la procura di Vallo della Lucania. Contrallare i bilanci, le assunzioni, il mancato versamento della Tarsu da parte dei comuni.

Antonio Bruno, Pd Vallo della Lucania

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