Camerota, sulla spiagga Cala del Cefalo «no» alla movida nottura, «si» a tendopoli di ‘vu cumprà’ e spazzatura (FOTO)

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Camerota, sulla spiagga Cala del Cefalo «no» alla movida nottura, «si» a tendopoli di ‘vu cumprà’ e spazzatura (FOTO)

Sono forse semplici contraddizioni, ma fatto sta che i lidi costruiti sulla spiagga di Cala del Cefalo non possono organizzare feste perchè l’ente Parco Nazionale del Cilento non glielo permette. La spiaggia in questione è situata distante dal centro abitata quindi, in teoria, ideale per organizzare eventi e per spostare la movida dell’affolata Marina di Camerota dal centro del paese dove spesso turisti dormiglioni imprecano il silenzio.

«Festeggiate altrove» Il motivo principale per il quale il Parco non permette l’organizzazione di nessun tipo di festa risiede nel fatto che gli stabilimenti balneari in questione si trovano nell’area del SIC IT 8050041 “Spiaggia di Cala del Cefalo e Scoglio del Mingardo”, nonché nella zona 1 della perimetrazione del Parco e che un evento del tipo festa danzante, per sua natura e per orari e modalità di svolgimento, non rientra nella normale attività di servizio spiaggia dello stabilimento balneare. «Inoltre – si legge in una missiva inviata dal Parco qualche tempo fa – è fortemente incidente verso gli habitat delle specie tutelate dal SIC stesso, anche in virtù dell’art 3 della Direttiva Habitat che dispone come obiettivo istitutivo di un SIC: “… garantire il mantenimento … in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessate nella loro area di ripartizione naturale”».

Tendopoli abusiva Quindi, questa festa non s’adda proprio fare! Ma, a questo punto, sono insorti i proprietari dei lidi del Mingardo segnalando al giornale del Cilento il totale stato di abbandono e degrado di alcune zone della Cala. Si può vedere chiaramente dalle foto scattate oggi, 30 luglio, come la tendopoli di venditori ambulanti installata all’interno della macchia mediterranea è ancora lì e nessuno ha preso i dovuti provvedimenti. «Questi ragazzi extracomunitari – spiegano i bagnini dei lidi limitrofi ai microfoni del giornale del Cilento – vivono 24 ore su 24 sulle piante protette dal Parco e sulle dune così care agli esperti. Qui loro fanno i bisogni e gettano i propri rifiuti, nelle prime ore del mattino, quando mi reco al lido per cominciare il mio lavoro, si sente un forte tanfo, molto probabilmente proviene dalle loro feci».

Rifiuti da ogni dove e sosta selvaggia Continuando il cammino scopriamo che intorno alle ore 17 la raccolta dei rifiuti lungo tutto il tratto che costeggia Cala del Cefalo ancora deve essere effettuata. Sacchi neri colmi di rifiuti e spazzatura di vario genere fa da cornice alla zona SIC proprio lì, dove non posso essere effettuate feste durante la notte. Il quadro è quasi chiaro, un lato della carreggiata è adornato da sacchi dell’immondizia e rifiuti vari, mentre sul lato opposto (come riportato da questa testata pochi giorni fa) una coda lunghissima di automobili è ferma lì in divieto di sosta. Le strisce blu non sono presenti, ma i turisti, forse frettolosi di gettarsi fra le onde camerotane, sostano ormai dall’inizio della stagione turistica lì dove non potrebbero.

Le passerelle pericolanti E’ un disagio riscontrato da diversi turisti, un pericolo serio soprattutto per anziani e piccoli bambini. Le passerelle costruite dal Parco sulla spiaggia di Cala del Cefalo sono in legno e rialzate per proteggere la flora e le dune sabbiose. Sono state installate circa tre anni fa e mai più sostituite. Con la complicità degli agenti atmosferici il legno tende ad usurarsi e in alcuni punti spezzarsi. E’ capitato che un rappresentante di una nota ditta di gelati confezionati è incappato in un brutto incidente: camminando lungo la passerella, essa ad un certo punto ha ceduto e l’uomo, di stazza robusta, cadendo ha riportato seri danni ad un braccio. E’ stato trasportato d’urgenza in ospedale ed operato nei giorni successivi.

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