Camerota, lamentele e polemiche sull’estate turistica: «Non torniamo più»

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Camerota, lamentele e polemiche sull’estate turistica: «Non torniamo più»

L’estate è finita, ma le polemiche su Camerota pare inizino proprio adesso. C’è chi si lamenta per il «comportamento sbagliato dei vigili urbani», chi invece sostiene che «molti turisti napoletani hanno la faccia tosta». Poi,  in redazione, arriva una seconda mail che appoggia la donna disabile «maltrattata», come lei anche la seconda turista giura di non tornare più in vacanza a Camerota. Il chiacchiericcio si infittisce e sui social network monta la polemica. Intervengono soprattutto gli operatori turistici del borgo cilentano e i cittadini che si dicono «dispiaciuti per l’accaduto».

«Vigili scortesi» Questa testata ha pubblicato nei giorni scorsi la lettera di un cittadino di Napoli, noto alla redazione, che ha voluto sottolineare «quante difficoltà e quanta scortesia» ha riscontrato in una settimana di vacanza a Marina di Camerota in compagnia della madre disabile. «Nel primo week end di settembre ho voluto esaudire il desiderio di mia madre e l’ho portata in vacanza a Camerota – questo quanto si legge nella mail. Poi continua – non è stato possibile farla accedere a diversi luoghi, visto che è sulla sedia a rotelle e che il paese non è attrezzato per i disabili». Nella prima parte sottolinea le difficoltà che ha riscontrato per trasportare la madre dai parcheggi alle aree spettacolo o addirittura anche nei bar e fast food del paese. «Con l’auto di mia madre – prosegue la lettera – munita di tagliando per diversamente abili, l’addetto al traffico, pur vedendo le condizioni della anziana donna, alla nostra richiesta di un posto per disabile, in modi antiurbani e scortesi ci ha riferito che a Marina posti per disabili non ce ne sono e ci ha consentito, astento, di farla scendere per accomodarsi al tavolo ed intimato di portare la macchina al parcheggio, nonostante il tempo previsto per la sosta è 15 minuti, noi, stupiti, abbiamo assecondato la richiesta dell’addetto e abbiamo portato la macchina al parcheggio». La mail si è conclusa in questo modo: «Del resto non mi importa molto, mia madre non tornerà più a Marina conservando un pessimo ricordo ed io e la mia famiglia, quasi sicuramente faremo la stressa cosa».

Le scuse dei residenti Dopo la pubblicazione integrale della lettera, sui social network si è scatenato il tam tam dei residenti. A parlare sono soprattutto gli operatori turistici. C’è chi appoggia la tesi del firmatario della mail, chi invece chiede che vengano ascoltate entrambe le campane. Il proprietario di un villaggio di Camerota si scusa su Facebook: «Alla malcapitata signora rivolgo le scuse a nome di quei cittadini che non si rivedono in quei comportamenti. Una volta Camerota emergeva per il senso dell’ospitalità, innato nella gente del Cilento. Mi rendo disponibile ad offrire alla signora un soggiorno, così come invito gli altri operatori a fare, ognuno per l’attività che svolge. Non sono favorevole che di Marina di Camerota, in quanto paese a vocazione turistica si diffondano notizie di questo genere. Ognuno di noi operatori turistici investe tanto affinchè nel nostro paese arrivino ospiti e perderne soltanto uno significa avere sprecato denaro ed energie. Non ce lo possiamo permettere». Sotto i commenti dei cittadini: «Forse quel vigile non sa cosa vuol dire avere un disabile in casa. Ma come dicevo tempo fa, alcuni di questi vigili urbani sono come falchi pronti a ghermire la preda. Dire afflitto è dire poco sono vicino alla turista e mi scuso a nome di tutta cittadinanza di Marina di Camerota. Non siano tutti come quel vigile e se la donna tornerà qui a Marina nel mio piccolo le offrirò un gelato e una gita in barca». Poi ci sono gli inviti ad ascoltare «l’altra campana» e cioè i vigili urbani di Camerota. Francesco D’Angiolillo scrive: «Prima di ‘sputtanare’ il corpo dei vigili urbani di Camerota, mi piacerebbe leggere la replica degli addetti al traffico. Mi sono troppe volte scontrato con l’arroganza dei turisti napoletani che non se ne fregano di niente». Della stessa tesi è Antonio Caiazzo: «Penso che sia doveroso sentire l’altra campana, troppe macchine arrivano con stemmi per disabili, mi sembra sia giusto da parte dell’assessore alla Viabilità appurare la verità».

«Troppi schiamazzi di notte» Alla prima mail si accoda Patrizia Fierro, turista in vacanza da circa 30 anni a Marina di Camerota, ma che «quest’anno – come sostiene lei stessa – ha dovuto abbandonare il paese perchè nella notte non vale nessuna regola». Ecco la lettera, la pubblichiamo integralmente di seguito: «Ho letto sul giornale del Cilento la lettera di protesta del turista napoletano con al madre disabile. Leggendo con molta attenzione, nonostante non conosco questa famiglia, ho sentito questa lettera molto familiare, fortunatamente non ho disabili in casa ma il mio disagio questa estate a Marina di Camerota non si può descrivere in due parole. Scortesie e maledizione, dopo circa 28 anni cacciati via, la nostra educata protesta, quella di dormire nel cuore della notte, nessuna regola, nessuna ordinanza fermava chi incitava allo schiamazzo notturno , il comandate dei vigili urbani mi incitava a protestare tutti i giorni, in poche parole dovevo trascorrere le mie vacanze presso il comando. Potrei andare avanti ma nauseata mi fermo, sono solidale con quella famiglia e soprattutto con la signora disabile, anche io e i miei non metteremo mai più piede a Marina di Camerota».

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