Strage Sassano, il dramma di un padre: corre in ospedale per accompagnare il figlio ma non sa che a terra l’altro è morto

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Strage Sassano, il dramma di un padre: corre in ospedale per accompagnare il figlio ma non sa che a terra l’altro è morto

Emergono particolari drammatici dalla storia di Silla di Sassano. Domenica pomeriggio all’esterno del bar ‘New club 2000’ quattro giovani hanno perso la vita in un tragico incidente. La dinamica è stata ricostruita, in gran parte, dai carabinieri della compagnia di Sala Consilina. L’auto – secondo chi indaga – viaggiava a quasi 140 chilometri orari. Arrivato vicino al bar, il conducente ha perso il controllo della vettura, è salito con la Bmw 520 sulla rotonda ed è piombato sul tavolino de locale. Dalle telecamere è emerso che avrebbe percorso 270 metri in meno di 6 secondi. Il limite, lungo quel tratto di strada, è di 50 chilometri orari. 

Uno dei primi a raggiunge il luogo della tragedia è stato Franco, papà di Giovanni e Luigi Paciello. Quando è arrivato davanti al bar, con le mani tra i capelli, ha chiesto subito notizie del figlio maggiore che era alla guida dell’auto. In quel momento non sapeva dove era Luigi. Lo aveva visto l’ultima volta a casa, quando si è alzato dalla tavola e ha detto ai genitori che sarebbe uscito per raggiungere gli amici. Si è accorto che Gianni aveva causato un disastro e che suo figlio era ferito. Sotto shock ha soccorso Gianni, lo ha accompagnato all’ospedale ‘Luigi Curto’ di Polla e non si è mosso di lì. In quel momento, in quella sala d’attesa, Franco non sa che suo figlio di 15 anni è stato ucciso dal fratello maggiore. Franco non si è reso conto dei morti, della strage. Tre ore più tardi gli hanno telefonato. Dall’altro lato c’è un amico che gli ordina di tornare indietro. Davanti a quel bar, sotto un velo bianco, c’è Luigi. Lui stenta a crederci. Si dimena, urla. Poi si accascia a terra a pochi metri dalla pozza di sangue. Viene colpito da un malore e accompagnato in ospedale. Una tragedia nella tragedia. Un padre e i suoi due figli: uno, minorenne, che non tornerà mai più, l’altro sul lettino di un ospedale piantonato dai carabinieri e accusato di omicidio volontario.

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