Sala Consilna, hanno il domicilio all’estero ma intascano gli assegni sociali italiani: sei denunciati e 200mila euro sequestrati

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Sala Consilna, hanno il domicilio all’estero ma intascano gli assegni sociali italiani: sei denunciati e 200mila euro sequestrati

La guardia di finanza di Sala Consilina ha scoperto diversi soggetti che continuavano a beneficiare degli assegni sociali dell’Inps nonostante avessero cambiato la propria residenza all’estero. Residenza cambiata grazie alla collaborazione di un dipendente comunale anche lui finito nella rete degli inquirenti.

La legge La norma 133 del 2008 prevede, a tal proposito, che il beneficio sociale sia corrisposto a cittadini italiani, comunitari iscritti nelle anagrafi comunali, extracomunitari titolari di permesso di soggiorno comunitario per lungo periodo e, persino, a rifugiati politici ed apolidi con regolare permesso di soggiorno, a condizione che siano residenti effettivamente ed abitualmente in Italia e che abbiano soggiornato legalmente ed in via continuativa per almeno dieci anni nel territorio nazionale. Infatti, qualora il beneficiario si allontani dall’Italia per un periodo superiore ai 30 giorni è tenuto ad inoltrare formale comunicazione all’Inps per la sospensione momentanea dell’assegno.

Le indagini a tutto campo L’Inps ha collaborato nell’operazione, segnalando al comando della guardia di finanza le posizioni maggiormente a rischio. I militari hanno avviato le indagini sul territorio nazionale controllando anche i registri dell’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero). Gli accertamenti hanno quindi interessato i consumi di energia elettrica, di gas e acqua degli immobili dove gli interessati avevano formalmente dichiarato la residenza, il pagamenti di imposte e tasse locali (I.M.U., Ta.Ri.) e di ogni altro adempimento tracciabile che avesse potuto confermare la presenza in Italia degli stessi. La validità degli elementi probatori acquisiti sull’allontanamento dei titolari delle pensioni dall’Italia è stata inoltre supportata dalle testimonianze rilasciate da conoscenti, parenti e vicini.

Il blitz delle fiamme gialle L’inchiesta è terminata con la denuncia di sei persone alla Procura della Repubblica di Sala Consilina per truffa aggravata ai danni dell’Inps. Deferiti inoltre altri due soggetti, figli di altrettanti indagati, per concorso nel medesimo reato: questi, infatti, delegati ad hoc alla riscossione delle pensioni per conto dei genitori all’estero, utilizzavano poi le somme per proprie necessità. Indagato anche un funzionario comunale per falso ideologico, avendo indebitamente rilasciato un certificato attestante l’effettiva residenza in Italia di uno dei percettori. Il documento, infatti, presentato all’Inps ha consentito l’irregolare erogazione della pensione.

Il denaro sotto sequestro Dopo i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria, le somme percepite illecitamente che ammontano a circa 200mila euro, sono state sottoposte a sequestro ‘per equivalente’, quindi sono stati sottratti alle famiglie immobili e libretti di risparmio pari al valore dei soldi intascati nel corso degli anni tramite assegni sociali.

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