Università di Salerno, docente sospeso: accuse di abusi, favoritismi e truffa ai danni dello Stato
| di Luigi Martino
È bufera all’interno della “Scuola Medica Salernitana”. Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Compagnia di Salerno hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare nei confronti del professore Carmine Alfano, docente ordinario del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università di Salerno e coordinatore della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.
Il provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica, prevede per il docente il divieto di esercizio della professione medica e la sospensione da ogni incarico universitario per un periodo di dodici mesi.
Le accuse
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura, il professore sarebbe coinvolto in una serie di reati che vanno dallo stalking nei confronti di alcuni specializzandi alla concussione, passando per falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato.
L’inchiesta ha preso avvio nel 2024 dopo una segnalazione proveniente dall’Ufficio legale dell’Università di Salerno, a seguito di notizie di stampa che denunciavano presunti comportamenti inappropriati nei confronti dei giovani medici in formazione.
Il clima in reparto
Dalle testimonianze raccolte sarebbe emerso un contesto lavorativo segnato da pressioni psicologiche, minacce velate e continue vessazioni. Gli specializzandi, secondo l’accusa, vivevano un clima di timore e sudditanza, costretti a sottostare a un sistema di favoritismi e disparità di trattamento.
Il professore, inoltre, avrebbe attribuito la paternità di pubblicazioni scientifiche a studenti “prediletti” che non avrebbero partecipato ai lavori, penalizzando chi si opponeva o non godeva della sua fiducia.
Interventi estetici a carico del Servizio Sanitario Nazionale
Tra gli elementi contestati figura anche l’esecuzione di interventi di chirurgia estetica – non riconducibili a esigenze ricostruttive – effettuati in strutture pubbliche e addebitati al Servizio Sanitario Nazionale, configurando un danno economico per lo Stato.
Le misure cautelari
Alla luce del materiale probatorio raccolto, il GIP di Salerno ha accolto le richieste dei magistrati disponendo:
- il divieto di esercizio della professione medica per dodici mesi;
- la sospensione dalle funzioni di professore ordinario e coordinatore della scuola di specializzazione, per lo stesso periodo.
Il provvedimento mira a tutelare gli specializzandi e a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche e cliniche della Scuola Medica Salernitana, in attesa dell’evoluzione del procedimento giudiziario.
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