15 Ottobre 2025

Vallo della Lucania, i giovani difendono la movida: «Allora diteci voi cosa possiamo fare»

| di
Vallo della Lucania, i giovani difendono la movida: «Allora diteci voi cosa possiamo fare»

A Vallo della Lucania continua il dibattito sulla movida in piazza Vittorio Emanuele, cuore pulsante del centro cittadino. Da tempo la zona è al centro di polemiche per i rumori notturni e la musica proveniente dai locali, ma ora sono i giovani a chiedere di essere ascoltati.

«Parlano tutti di musica alta e di caos – afferma Marco, 25 anni, studente universitario – ma nessuno parla del fatto che qui, la sera, l’unico posto dove incontrarsi e stare insieme è proprio la piazza. Se chiude anche questa, dove dovremmo andare?».

Negli ultimi mesi, diversi residenti hanno lamentato disturbi notturni, ma chi vive la piazza dall’interno racconta una realtà diversa. «Non è vero che è una discoteca a cielo aperto – dice la barista di uno dei locali –. C’è musica, certo, ma serve a creare atmosfera e socialità. Molti clienti vengono per bere una cosa tranquilla, ascoltare un po’ di musica e chiacchierare. Parlare di degrado è ingiusto».

Il confronto tra le due visioni – quella dei residenti che chiedono silenzio e quella dei giovani che difendono la libertà di vivere la città – sembra ormai diventato un muro contro muro. Ma tra le nuove generazioni prevale la voglia di dialogo. «Capisco chi lavora la mattina e ha bisogno di riposo – spiega una ragazza di 22 anni – ma non possiamo colpevolizzare chi cerca di vivere il paese. Vallo è già troppo spenta durante l’anno, se si toglie anche la piazza la sera nel fine settimana, resta solo il vuoto».

Molti ragazzi propongono regole condivise, non divieti assoluti: più spazi dedicati agli eventi serali e magari iniziative culturali che coinvolgano anche le famiglie.

«Non vogliamo fare confusione – aggiungono – vogliamo solo portare un po’ di vita. La movida, se gestita bene, può essere un valore, non un problema. Diteci voi cosa possiamo fare, ma non chiedeteci di spegnere la città».

La discussione resta aperta, ma il messaggio dei giovani è chiaro: la socialità non può essere criminalizzata. La piazza, con le sue luci, le voci e la musica, rappresenta ancora il simbolo di una comunità viva, che non vuole chiudersi nel silenzio ma trovare un equilibrio tra divertimento e rispetto reciproco.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata