Approvato il puc a Vallo della Lucania. Miraldi abbandona l’aula. Coraggio: «Oggi facciamo la storia»

Dopo oltre 30 anni a Vallo della Lucania è stato approvato il nuovo piano regolatore. Molte le polemiche in questi giorni hanno attraversato la cittadina cilentana. Un lungo consiglio comunale. Dalle 9 alle 14.30 i membri di maggioranza e minoranza si sono riuniti per discutere e approvare il nuovo puc. Non sono di certo mancati gli screzi e le discussioni che, in un caso specifico hanno portato il consigliere Pietro Miraldi ad abbandonare l’aula. Gli veniva «impedito di chiedere chiarimenti» secondo lui, una «semplice richiesta di stringere i tempi» secondo l’amministrazione. «Nel mio intervento stavo cercando di chiedere delle delucidazioni ai progettisti, premesso che il sindaco stava con il timer in mano per interrompere, poi hanno detto al mio interlocutore, un progettista, di non rispondere – spiega Miraldi, pare che nel 2013 adottò il puc, ai microfoni del giornale del Cilento -. Questa maggioranza ha dimostrato fino alla fine l’arroganza. È un puc che interessa solo i pochi amici, tant’è che anche tra i presenti c’erano pochi tecnici. Aloia e co. sono lontano dalla realtà e dai vallesi». Un’accesa discussione è anche avvenuta fuori dall’aula, in un momento di pausa, tra il vicesindaco Marcello Ametrano e Mario Fariello. Tenta di smorzare i toni l’assessore Antonietta coraggio che prima del voto finale ha voluto enunciare un accorato discorsi di ringraziamento al sindaco Aloia per averle permesso di partecipare «a questo momento storico per questa città». «Oggi noi lasciamo il segno del nostro passaggio, tracciamo la storia futura della crescita della nostra città – ha spiegato l’assessore Coraggio -. Oggi quello che era il nostro sogno è sulla carta e ci è voluto tanto sacrificio e quindi le parole fanno anche male» in riferimento a quanto detto dall’opposizione che, appunto, si è opposta. Ma quindi servirà davvero questo piano regolatore? Aiuterà la crescita di Vallo della Lucania? Il puc non si rinnova con facilità ed ora è approvato, a pochi mesi dalle elezioni. Ai posteri l’ardua sentenza.