Colori, sapori e profumi del Cilento allo SMAC Salerno Moda Arte e Cultura

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Colori, sapori e profumi del Cilento allo SMAC Salerno Moda Arte e Cultura

E’ stata inaugurata il 10 ottobre, ed è visitabile anche l’11 ed il 12, la Mostra SMAC, Salerno, Moda Arte Cultura, realizzata con la sponsorizzazione della Camera del Commercio di Salerno, dal presidente dell’associazione SMAC, Pasquale Salzano e da Angrisani, presidente Casa Artigiani, presentati da Antonella Petitti.
Un’iniziativa lodevole che ha convogliato vari espositori e molto pubblico di visitatori. In particolar modo in questo momento è importante sostenere e promuovere l’Arte, l’Artigianato e la piccola produzione in genere. Forse le presenze dovrebbero essere maggiori, dovrebbe crescere l’organizzazione ed è questo che auguriamo all’Associazione.  Entrando sulla sinistra abbiamo trovato l’esposizione di opere pittoriche di un cilentano di Teggiano, Cono Giardullo, che, tra grafiche ed acquarelli che mostrano luoghi e monumenti locali,  si abbandona poi ad opere pittoriche che dalle citazioni riescono ad esprimere, con una maestria di figurativo, richieste esistenziali, come nell’opera di intreccio di mani su un fondo nero in un insieme, una solidarietà, auspicata, in una contemporanea citazione di un dito che, rivolto verso l’alto, sembra invocare aiuto ultraterreno.
Sulla destra esposti i belli, colorati e vistosi costumi d’epoca di Arminio Tavola di Castellabate, che sembravano ricordare il corso del tempo e l’importanza di conservare il meglio della tradizione in uno sviluppo moderno!  In un iter di espositori su vari argomenti, dai bottoni che divengono decorazioni per tableaux di “Alice ART”, al “Plasticismo Atomico” di Antonella Pagnotta di Salerno, con pannelli di legno intagliati con spesso figure umane contorte, colori violenti o esplosioni drammatiche che, da riferimenti classici, si evolvono in pathos contemporaneo, giungiamo alla Sala dei Profumi di vini, liquori e prodotti per la cosmesi.
Dal Cilento, da Postiglione proposto da Mellis “il Fragolino” come prodotto d’eccellenza, dalle fragoline del territorio, alla sua attenta coltivazione e preparazione artigianale.  E’ un’idea del giovane imprenditore Enrico Foti, che si rifà a vari metodi tradizionali, come la coltivazione nel terreno alimentato mediante il “sovescio delle leguminose” che consiste nella semina del favino che viene poi macinato nel terreno nel quale vengono impiantate le fragoline.
Le nocciole di Giffoni Valle Piana, presentate da Nunzio Mancino come base di una linea cosmetica per uomo, siero per il viso, sapone per shampo e per doccia, balsamo, dopo barba.  Altri prodotti naturali offrono le loro proprietà balsamiche ed i loro profumi in questa linea”Antica Officina”, dal profumo per ambiente al caffè, al bagno doccia al vino Taurasi.  
Per l’11 l’UNIONE NAZIONALE ARCIERI CACCIATORI organizza, all’interno di questa Manifestazione,  una TAVOLA ROTONDA anche sul tema: IL PIANO CINGHIALE NEL PARCO DEL CILENTO .
Affermano:“ Nella Preistoria più remota il processo evolutivo umano è stato fortemente influenzato dal rapporto con il mondo selvaggio e dalla venazione come atto necessario alla sopravvivenza. L’atto di colpire a distanza ha condizionato lo sviluppo di una nuova specie umana (la nostra) che, simbolicamente, nella caccia ha mantenuto il legame con le sue radici più antiche e selvagge. La strutturazione del cervello umano ne ha risentito, caratterizzando il linguaggio, il comportamento sociale, il trend di crescita della cognitività e dell’autocoscienza, come pure la progettualità e il simbolismo.”
Qualcosa dalla preistoria è FORSE cambiato, oltre ad essere cambiato il rapporto numerico uomini-animali, “forse” l’uomo ha o dovrebbe aver sviluppato altra formazione, altri interessi, “forse” vivere la caccia, ovvero l’uccisione di animali, quando non si sbaglia la mira, come svago, come piacere, come distrazione non è proprio il meglio!!!
Siamo comunque convinti almeno dell’importanza del costante controllo dello stato fisico e psicologico del cacciatore, poiché troppo spesso si realizzano errori di mira con conseguenti catastrofici risultati, io stessa vidi una pallottola cadermi accanto, dopo lo spavento vidi passare nel mio terreno, vicino casa, il cacciatore inflessibile dichiarando gelidamente che aveva preso la mia capigliatura dall’alto per una volpe!!! E’ necessaria anche la formazione per essere consapevoli delle specie da poter cacciare ed, a proposito dei cinghiali in area protetta, bisogna conoscere il momento dell’esubero ed attenersi alle regole per l’equilibrio ambientale.

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